mercoledì 1 agosto 2012

Le scarpe con i buchi

Oggi mi sono messa le scarpe con i buchi, quelle che piacciono a te. Ti ho pensato come tutte le mattine quando mi sveglio. Io che sono cosí lontana da te. Io che forse ho passato con te solo 1/8 della tua ancora piccola vita. Mi piacciono queste scarpe perché mi fanno pensare a te. Mi fanno pensare a quando me le metto e sono con te e tu mi dici, stupita, "ma zia, le tue scarpe hanno i buchi". O quando eri ancora un bebé e infilavi le tue ditina grassottelle in quei buchi come fossero un gioco.
Ieri parlando con te e la tua mamma al telefono ho detto "non capisco se tutto questo abbia un senso". Questo peregrinare, questa lontananza forzata, questa mia reticenza a tornare. Non ne so il perché, non capisco. Eppure il mio cuore batte quando parliamo al telefono, quando mi dici "dai, zia, vieni a vedere la mia nuova tenda in camera da letto" e non ti rendi conto che purtroppo io non posso uscire dal computer, che non c'é solo uno schermo di un computer a separarci, ma migliaia di chilometri e remore mie. Non torno, lo so, mi sento una codarda. Non torno perché voglio fare questa vita. Non torno perché ogni volta che torno, anche se non lo dico, anche se fingo, mi sento un po' morire ad andarmene. Il cuore mi si restringe, come se lo lavassi a 90 gradi in lavatrice. Non torno perché tornare significherebbe aprire gli scatoloni e avere una casa vera. Fissa. Non temporanea. Tutta mia. Senza condivisione con estranei, ma solo con te, che sei la mia famiglia, il mio passato, il mio presente e il mio futuro.
Tornero', vedrai, tornero'. Ho solo bisogno di tempo. Il tempo di consumare le scarpe con i buchi e comprarne, con te, un paio nuovo. 

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