venerdì 3 novembre 2017

Trovati un momento per te

Tutti mi ripetono: devi trovarti un momento per te. 
Io non lo trovo quel momento. Ho una figlia di nove mesi. Un marito che secondo me sta cadendo nel tunnel della depressione. Un lavoro che sta attraversando un grande divorzio fra du parti che si chiamano UE e UK. 
Come faccio a trovarmi un tempo per me? 
Guardo la mia agenda: compra vestiti ad Amandine (altramente detta: tua figlia gela perché non ha i maglioni di lana, tu senza tempo e disperata le metti maglioni di lana prestati taglia 2 anni, con maniche rigirate cosí tanto che ora non riesci piú a metterle la giacca), fai la spesa online e NON ti scordare niente (soprattutto lo yogurt greco per Amandine, altrimenti non riceve abbastanza calcio) prenota il parrucchiere per data da definirsi (i tuoi capelli sono da strega, non hai tempo di lavarli, né di pettirnarli, i fili bianchi sono ovunque), prepara il briefing per quella personcina lí proprio poco importante (da scrivere probabilmente fra le 4.30 e le 5.30, quando tua figlia si sveglia, si siede nel letto e comincia a blaterare in una lingua tutta sua, ma non c'é modo di farla tacere), inserisci il tuo ultimo evento nel database al lavoro (con finalità a te sconosciuta). 
Quando arriva il momento per me? Non arriva. Arriva mentre scrivo di fretta e furia questo post, che suona come un "Salvate il soldato Ryan" piú che altro. Soldato Ryan sarei io e la mia lotta o guerra é in nome dell'amore.Sí, quella cosa in cui io cerco di credere sempre e comunque. Nonostante la stanchezza, i capelli bianchi, i momenti bui. 
L'amore salva sempre dal brutto, no? Me lo ripeto da una vita.

domenica 19 marzo 2017

Tu e solo tu

Qualche giorno fa tu piangevi disperata e io non sapevo come calmarti. Ero stanca, molto stanca. Ero scoraggiata. Pensavo che ti avevo desiderato così tanto, ma non ero comunque capace di farti smettere di piangere. Di consolarti. Mi sentivo non all'altezza del mio ruolo di madre.
Mentre ti stringevo, ti coccolavo e ti cullavo, ho realizzato che avevo passato tutta la giornata con te. Un bebe di poche settimane. Chiuse in casa. A cantare canzoncine. A cercare di placare i tuoi giovani dolori di pancia. A consolare pianti inconsolabili senza riuscirci. Una giornata che solo poche settimane fa non avrei mai avuto. Io che avevo un lavoro a cui credevo. Io che parlavo, leggevo e scrivevo di politica. Io che amavo il mio lavoro. 
Tutto questo non c'è più. Al momento. Sparito. Vanificato. Direi, sacrificato. Per te.
Non ho mai amato il termine sacrificio. Ma ora non ho scelta. Sono madre. Tu sei piccola e hai bisogno di tutto questo per formarti. Per crescere. Io sopravviverò. In un modo o nell'altro.
Quella che importa ora sei tu. Tu e solo tu. 

venerdì 3 marzo 2017

Se puoi, non mi uccidere

La stanchezza mi perseguita. Ce l'ho nelle ossa. Insieme alla solitudine. 
Molte madri me l'avevano detto. Ti troverai sola. Vero. Verissimo.
Mia madre non mi è stata accanto. Lo sapevo che sarebbe stato cosi. Ma mi sono sentita comunque abbandonata. Al mio destino di docce prese in fretta e furia, ed angoscia perchè il mio bambino piange e io non so il perchè. Angoscia perchè anche se il mio corpo sta tornando velocemente mio, il mio viso non lo è più. Le occhiaie, i capelli mai pettinati, la mancanza di tempo anche per fare una pipí o lavarsi le mani. Tutto questo non c'è più. Non c'è più tempo. Per me. Ci sei solo tu. E il mio provare ad essere madre. 
Mi va bene, sai, ma ho comunque bisogno di riposare. Di mangiare seduta e non in piedi in cucina. Ho bisogno di vederti sorridere, anche se è troppo presto per te. Ho bisogno di tornare ad essere figlia    prima di essere madre e moglie. Ora tu puoi fare poco dall'alto dei tuoi 30 giorni e qualcosa. Ma se puoi, ascoltami. E guardami, ti sorrido spesso. O ci provo. Dai, fallo anche tu. 

sabato 18 febbraio 2017

Motherhood

Ci sono le notti insonni. Ci sono certi pianti dei quali io ancora non capisco il perchè. E forse non lo capiró mai. Non c'è più tempo per me, non ci sono proprio più io. Sono una macchina di produzione latte per te. E coccole. Tante. Come quando ti rannicchi in posizione fetale su di me, con l'orecchio sul mio cuore, per sentirne il battito. Quel rumore che ti ha accompagnato per quei lunghi nove mesi dentro di me. 
Ma cosa importa se io non ci sono più? Non importa, mi ripeto. Ci sei tu. Questo conta, figlia mia. C'è la tua vita che si srotola qui davanti a noi. Una vita tutta nuova che io ho avuto la fortuna di portare in  grembo. Di sentirla muoversi fin dai primi timidi movimenti.  
Questo è il dono più grande che la vita potesse darmi. Nonostante lo stato mentale confusionale. Nonostante una stanchezza che pesa come una montagna sulla mia schiena. Non importa. Me lo continuo a ripetere. Ci sei solo tu che conti ora. Niente di più.

giovedì 12 gennaio 2017

New soul

Te lo ripeto spesso. Ti dico non ti preoccupare, io ti proteggeró sempre.
Te lo dico e lo ripeto anche a me stessa come per rassicurarmi. Che non ti faró restare male, che cercheró di essere in ascolto il più possibile. Che saró una buona madre. Diversa da certi modelli che proprio non mi vanno giù.
Lo so che tu tutte queste emozioni e pensieri li senti. So che tu sai. 
Dentro di me continuo a ripetermi che se ti sentirai amata sarai sempre forte. Se ti proteggeró dal brutto sarai sempre forte e non cadrai mai. Se vedrai l'amore fra me e tuo padre, lo vivrai anche tu a tua volta. Un amore grande e puro. 
Ti ho desiderato così tanto. E ora vorrei solo un mondo come piace a me per te. Non sono se ci riuscirò, ma ti prometto, mio tesoro, che io per te lotterò sempre. 

martedì 3 gennaio 2017

Io non so

Io non so come sarà. Penso e mi ripeto che sarà duro, solo per preparami. Ma poi, a queste cose non ci si prepara mai abbastanza, penso.
Non so come sarai tu. Se avrai gli occhi grandi e aperti come i miei. O due fessure lunghe, un po' asiatiche, come tuo padre. Se sarai rosso mal pelo come lui o scura come me.
Non so se sarai buona. Non so se dormirai serena e tranquilla. Non so quanto piangerai.  Non so se avrai queste strabenedette coliche di cui tutti parlano.
Non so neanche quale sarà il tuo odore. Penso sia la cosa che mi intriga di piú. Piú forse della forma del tuo viso. 
So solo che ti stiamo aspettando con ansia e trepidazione. So che tuo padre é pazzo di te prima ancora di conoscerti, che ti continua a dire "aspetta a nascere, voglio ancora coccolarti un po' da dentro la pancia". So anche che saró io il genitore severo, non lui - strano a dirsi. 
So che abbiamo great expectations. Per te, per noi. Ti vogliamo far crescere nell'amore. Nella comprensione. Nel dialogo. Vogliamo essere quello che i nostri genitori non sono stati per noi. Ti vogliamo far vedere un mondo diverso. Ma esisterà? Faremo bene? 
Non so, io non so. Quello che so é che mi hai cambiato la vita ancora prima di venire al mondo. So che non torno indietro. Né voglio farlo. So che l'amore salva il mondo e tu me l'hai provato. Ma deve essere vero, sincero.
E questo é difficile da trovare. da sapersi.

martedì 25 ottobre 2016

Fra sogno e realtà


La sera prima di sposarmi, prima di salutare mia madre davanti alla porta dell'ascensore del suo hotel, le ho chiesto "ma ti saresti mai immaginata che io un giorno mi sarei potuta sposare?". E lei, che é sempre molto pura e sincera, mi ha risposto con aria innocente "no, mai". 
Non lo avrei immaginato mai neanche io. Ma poi ho incontrato lui e tutto é cambiato. 
Il nostro é un amore giovane, ma forte. E' poco tradizionale; é fatto di un misto di sogno e di realtà. Il mio lui ha saputo entrare con un salto a piedi pari nel mio mondo poco conosciuto ai molti. Si é accomodato completamente a suo agio fra le pieghe del mio carattere e le mie contraddizioni. Ha deciso di vivere una vita fatta di coccole e valori. 
Gliene sono grata. Questo è l'aggettivo che mi  sono ripetuta per tutto quel giorno e anche nelle settimane successive al nostro sí. 
Gliene sono grata perché oggi non é facile trovare una persona che accetti di fare un pezzo di strada con te. Spesso in condizioni non facili e a volte anche contrastanti. Love is sacred, glielo dico sempre. Sí, é vero. E ti cambia completamente la vita. La travolge, la sconvolge, la cambia. Solo in meglio, peró.