martedì 14 ottobre 2014

15 minuti

15 minuti per scrivere. Per incapsulare le tonnellate di pensieri. La stanchezza. Gli occhi gonfi per il troppo fare. Un lavoro che ormai prende tutto. A momenti anche me e te, se non mi difendo bene. 15 minuti per mettere insieme tanti pensieri. 
Eravamo a casa. Seduti intorno al tavolo. Tu hai capito che ero nervosa. Mi hai chiesto cosa mi stesse succedendo, cosí di botto. Ti ho spiegato. Ho visto due mani che conosco. Una faccia da schiaffi che conosco, ho aggiunto. Non l'avrei voluta vedere. Tu mi hai detto "lascia andare. il faut laisser aller, Francesca". 
Io ho detto si, vero, verissimo. Ma mi da' cosí fastidio. Vedere che c'é gente che ha ancora quelle mani, gente che non vorrei ci fosse piú sulla faccia della terra, gente che abbraccia amici miei in una foto. Gente che si sente figa, quando é pura merda. 
Poi ti ho chiesto di non farmi mai niente del genere. E ho dormito la solita pace dei giusti attaccata a te. Come tutte le notti. 
Broken. Broken into two. But I still call it magic when I am next to you. Respira, Francesca, respira. La vita ti ha dato modo di vedere che due mani non contano. Neanche i sorrisi finti. Neanche i sentimenti falsi. Come chi c'é stato e non c'é piú.
E' altro che conta. Tu lo sai. Perché lo hai perso.Lo hai dovuto lasciare andare. Scivolare via.