lunedì 20 agosto 2012

Le bugie del mattino

Inizio la mia giornata col tuo messaggio, che recita "Sei contenta di rivedermi?". Io lo guardo con un occhio chiuso e uno aperto e mi vedo metaforicamente ad un bivio. Vorrei rispondere la verità. Vorrei rispondere "No, non me ne frega niente, la mia testa, il mio corpo, il mio cuore non ti vogliono rivedere". E poi c'é la realtà, la solita voglia di andare avanti, di cercare di dimenticare, stordendosi. E allora dico una bugia, la scrivo, la concretizzo in tre caratteri e schiaccio invio. E' una bugia che mi lascia l'amaro in bocca, é una bugia obbligata, per andare avanti, per cercare di costruirmi una pantomima di vita mia, solo mia.
Scendo in cucina e arrivi tu. Come al solito, bello, profumato, con i tuoi occhi dolci. Ti avvicini da dietro e mi dici "mi piace il tuo profumo, lo sento già dalle scale". Mi giro con le mani piene di sapone, ti guardo, mi perdo un attimo e mi ritrovo ad un bivio, ancora una volta. Ti vorrei dire "anche a me piace il tuo, anche a me piace parlare con te, guardare i tuoi occhi, le tue mani perfette, il tuo sorriso dolce". E invece ti rispondo "E' la crema, me lo dicono tutti". Taglio corto, cosí. Perché ho già troppa carne al fuoco, perché ho paura, perché siamo diversi, perché sarebbe complicato solo a pensarlo. 
Esco per andare al lavoro e penso. A volte vorrei schiacciare off sul tasto del cervello, ma il mio, non é dotato di questa funzione. Penso e mi ripeto che non lo faró mai piú. Non accettero' mai piú compromessi, non mi umilieró mai piú come ho fatto. Ci penso e me ne convinco. Si, avro' rispetto per me stessa, lo prometto. Il tempo di arrivare al lavoro, ho già capito che non sarà cosi. Ecco, ancora una volta, é solo una bugia, che mi racconto per andare avanti, per non cedere, per credere che se voglio posso essere diversa. Peccato che la realtà sia un'altra. Peccato che il rispetto per me stessa, io, ancora non lo conosco. E questa non é una delle mie bugie, di quelle che mi racconto al mattino per convincermi che vivere, ne vale la pena.

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