mercoledì 17 febbraio 2016

Ho detto si

In questi giorni dopo averti detto si mi sono spesso trovata in situazioni in cui ho dovuto giustificare la mia decisione. La gente mi guardava stupita, interdetta, colpita. Mi chiedeva "ma veramente?". Io rispondevo tra l'infastidito e l'incerto. Si, ho detto si, ripetevo. Si, l'ho detto subito. Si, l'ho detto senza pensarci troppo. 
Perché? Perché il mio é amore. Perché lui é la mia famiglia. Perché lui é la mia casa con la luce gialla, che vuol dire calore. Perché lui é comunque sempre accanto a me, mentre chi ci dovrebbe essere se ne é andato. 
C'é chi mi ha detto "con quell'altro ti brillavano gli occhi". Si, vero. Ne sono sicura. Ma quell'altro é stato un'ubriacatura, un'ebbrezza. Come dice chi mi conosce bene, mi ha dato poco e mi ha tolto tanto. Le scelte nella vita si fanno sulla base dei battiti del cuore, non sulle sbandate. 
C'é stato un momento in cui ho pensato a questo. Ho pensato che io ti volevo lí sempre nella mia vita. Nonostante le tue rigidità. Nonostante i tuoi angoli poco smussati. Nonostante la tua razionalità a volte troppo invadente.
Ti volevo lí perché tu sei la mia parte razionale che mi manca, l'ingenuità persa tanti anni fa, il mio miglior compagno di deliri e sogni, la pazienza che non ho, la capacità di fermarsi a riflettere che la mia impetuosità travolge sempre. 
Per questo ti ho detto sí. Perché questo significa amare nel mio dizionario della vita. 

mercoledì 10 febbraio 2016

Il viaggio della vita

Tornare alla mia vita di sempre non é stato facile. Ho sentito freddo (tanto). Ho avuto troppo sonno ad ore sbagliate. Ho trovato tutto troppo affollato, ovunque. Ho perso completamente il contatto con la natura che lí dovunque fossi non potevo evitare.
Ma quello che ho vissuto prima di tutto é stato lo straniamento. Sentirmi fuori luogo in quella che é sempre stata la mia vita. Sentirmi non a casa. Sentirmi persa. Sono passati più di due settimane dal nostro ritorno, eppure io ancora ho quella sensazione chiara nella mia mente e nella pelle.
Sono cambiata un po'. Il viaggio mi ha cambiata. Il viaggio ha spinto la mia mente oltre. Il mio corpo non ha avuto scelta. Ha dovuto accettare la violenza delle tante ore in aereo e dei fusi orari. Del sole fortissimo, del mare potente, anche a due passi dalla riva.
Ma la mente ha avuto più tempo e più dolcezza. La mente si é fatta sorprendere. E' rimasta colpita dalla bellezza di paesaggi mai visti e soprattutto infiniti. Ho guardato tante volte l'oceano e ho ripetuto stupita: guarda, guarda com'é grande. Tu sorridevi e rispondevi "é l'oceano, é normale", ma io ribattevo "no, no, io l'oceano l'avevo già visto, ma mai cosi'".
Prima di partire ti dicevo che questo sarebbe stato il viaggio della vita. Un viaggio che non si poteva ripetere. Unico. Quasi di iniziazione. Ti arrabbiavi. Dicevi "ma ne faremo tanti altri". Io scuotevo la testa e ribattevo imperterrita, no no, non ne faremo altri cosí.
E' stato quello che pensavo. E' stato il viaggio della vita. Mi ha cambiata. Non sono quella che é partita eccitata e impaurita da una Parigi pesante e difficile da gestire. No, sono diversa. Sono quella che ha vissuto, sperimentato e gustato l'avventura. Lo sconosciuto. Quello che io non potevo immaginare. L'infinito.