sabato 22 gennaio 2011

La tua solitudine

Hai quarant'anni, ma questo non conta. Sei un uomo bello, interessante e intelligente. Hai molte risorse, tante cose da raccontare. Hai viaggiato, hai un buon lavoro. Hai avuto tante donne, devi avere i tuoi talenti nascosti, ma sei solo, anzi più che solo. Sei triste, di una tristezza infinita. Sei scontento, non c'é niente che ti piaccia. Passi le tue giornate a dimostrare al mondo la tua intelligenza, la tua astuzia, mentre la solitudine ti corrode, piano piano.
Abbiamo parlato a lungo, ti conosco da un po' ormai. Ti trovo interessante, affascinante, ma la tua solitudine mi paralizza. Tu sei solo perché sei chiuso in te stesso, perché non ti lasci andare. Tra te e il mondo c'é un fossato profondo e sei tu che lo hai scavato giorno per giorno. E cio' che mi colpisce di più é che l'hai scavato anche mentre sceglievi tra gli involtini primavera e il pollo alle mandorle.

giovedì 20 gennaio 2011

Sai che mi ricordo...

Di te ricordo il sorriso, lo spacco fra i denti e quei capelli, folli, intorno alla testa, che un tuo compagno di scuola chiamava vermi. Questa sei tu, sorella mia.
Di te mi ricordo bene, in una mattina di settembre, con l'ansia per l'inizio della scuola. Mi ricordo che mi piacevano le tue scarpe, vezzo adolescenziale di amare tutto quello che gli altri hanno e che tu non hai. Questa sei tu, amica mia, la migliore che io abbia mai avuto.
Di te ricordo la testa che spunta da una finestra, mentre grido un nome che non é il tuo. Mi ricordo la sensazione strana che ho avuto quel primo giorno passato insieme, tra l'emozione di una nuova esperienza e la paura. Questa sei tu, amica mia, compagna che vorrei avere accanto a me.
Di te ricordo la voce, quando mi hai chiesto di guardare il tuo cognome su quel foglio. Mi ricordo la paura nei tuoi occhi, la tua t-shirt grandissima e la voglia di andare avanti, comunque. Questa sei tu, amica mia, quella che chiamo "Ceppo".
Di te mi ricordo gli occhi e questa chioma immensa di capelli. Mi ricordo anche la tua voce, titubante, che si esprime in un francese incerto. Questo sei tu, l'unico che mi sappia guardare dentro, l'unico a cui non ho bisogno di spiegare, tanto tu sai già tutto.
Di te mi ricordo la confusione, lo sguardo perso e i capelli al vento. Questo sei tu, al quale ho dato tanto e che mi ha tolto cosi' tanto.