domenica 5 agosto 2012

Prêt à agir

Questa é una storia di sguardi, sorrisi e timidezza. Una storia iniziata a luglio dell'anno scorso, di fronte ad un'insalata e ad un mango a fettine, in una catena di sandwich come ce ne sono a centinaia qui. Per un anno, quasi tutti i giorni, ti ho guardato, osservato e sorriso. Tu hai fatto lo stesso. E' diventato un rituale il nostro, io mi mettevo sempre in coda alla tua cassa, anche se dovevo aspettare di più. I tuoi colleghi si guardavano e sorridevano di fronte alle nostre esitazioni, a quei sorrisi che volevano dire qualcosa di più, ma che immancabilmente si fermavano ad un "have a nice day". Una mattina di luglio ho preso il coraggio a due mani, prima di andare a lavoro sono venuta a trovarti, con la scusa di comprare il solito mango affettato. Mi sono detta che ti avrei chiesto di andarci a bere un caffé. Si, avrei trovato il coraggio che mi era mancato per tutti questi mesi, il coraggio per conoscerti meglio e farmi conoscere. Me ne sono fregata delle apparenze, delle figuracce, dei discorsi "no, é pur sempre solo un commesso, che avvenire vuoi che ti dia uno cosi'". Ma tu quella mattina  non c'eri e non ci sei stato neanche i giorni successivi. E quando ho chiesto rossa come un peperone dove fossi, la tua collega mi ha risposto che avevi trovato un lavoro, un lavoro vero, e che eri andato via. E ho capito. Ho capito che nella vita bisogna agire, non temere, non aspettare. La vita é un attimo, la vita non é fatta per gli incerti, ma per chi si prende quello che vuole, quello che desidera, quello che fa battere il cuore, anche solo per un sorriso scambiato alla casa, sopra un'insalata e un mango affettato. La vita é fatta per agire. Non per vedere i treni passare, mentre incerta resto seduta a guardare. 

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