giovedì 27 novembre 2008

Vorrei

Vorrei che tu fossi diverso e appena lo dico mi pento, perché so che ti devo apprezzare e forse amare per quello che sei. Vorrei che tu fossi maturo, che capissi che la vita non é conflitto, ma forse sono io che cerco il conflitto. Vorrei addormentarmi accanto a te, solo per sentire il tuo corpo vicino al mio. Vorrei che tu mi amassi, forse, perché penso che stavolta potrebbe funzionare veramente. Vorrei stare con te, ma so che poi passerei il tempo a pensare che stai già guardando un'altra. Vorrei che non ci fossero limiti fra di noi, vorrei poterti abbracciare per ore, farti mille carezze senza dover pensare a cosa pensa la gente o a cosa pensi tu. Vorrei che tu capissi che sono piena di energie, che ho saputo andare avanti, che sono stata in grado di seppellire i fantasmi del passato e di accettarli. Vorrei che tu vedessi dentro di me le cicatrici che porto, ma anche la voglia di andare avanti e di credere in un mondo migliore. Vorrei che tu capissi che non ho complessi, ma che ho faticato ad accettarmi perché il mondo non sempre é gentile. Vorrei non averti incontrato, ora la mia vita sarebbe semplice, non starei attraversando questa crisi. Vorrei essere tua amica, la tua confidente. Vorrei guardarti e dirti "Siamo andati troppo lontano e forse dovremmo andare ancora più lontano". Vorrei smettere di pensare, smettere di dirmi che devo riscappare di nuovo. Vorrei smettere di sperare che tu parta, cosi' tutto sarebbe più facile. Vorrei dirti che sei una bella persona, ma non ce la faccio. Vorrei dirti che i momenti più belli di questi ultimi mesi li ho passati con te e che ho sperato che nascesse qualcosa, che fossi quello giusto. Vorrei che tu capissi che é stato duro mantenere la mia integrità e se l'ho fatto é stato per non ferire nessuno. Vorrei domani vederti e non provare tutta la rabbia che provo. Ma se la provo, é contro di me, non contro di te.

venerdì 21 novembre 2008

Il tempo qualità

Sono pochi minuti, un insieme di pochi istanti che condividiamo. Normalmente ridiamo, ci arrabbiamo, pensiamo ognuno al proprio mondo. Oppure cantiamo a squarciagola in macchina canzoni ormai passate, ma piene d'amore. Siamo due persone, siamo due anime, abbiamo un'intesa perfetta, ma non siamo fatti per diventare una cosa sola, per diventare noi. E ne siamo perfettamente coscienti. Cosi' portiamo avanti questo rapporto, evitiamo certi discorsi, ci perdiamo un po' l'uno negli occhi dell'altro, dividiamo una torta al cioccolato o un panino alla nutella, ci picchiamo e magari ci facciamo anche una piccola e stentata carezza e passiamo il tempo cosi'...lo vediamo passare, incapaci di costruire qualcosa fra di noi.
Io penso sia meglio cosi'. Passiamo insieme del tempo che é di qualità, che ci permette di andare avanti. Io so che non puo' durare, questo tipo di rapporto o finisce o si trasforma in una storia d'amore. La seconda opzione non ci é offerta. E cosi' cerchiamo di allontanare il più possibile la prima.
Io so solo che sto bene. Sto bene quando penso alla nostra condivisione del tempo, alla nostra necessità di stare insieme, alla nostra intesa. Ma non voglio niente di più. Non sono pronta e non lo saro' mai, ci sono anime che si incontrano, stanno bene ma non sanno amarsi. Questi siamo noi.

lunedì 17 novembre 2008

La cucina della domenica

E' un periodo difficile quello che sto vivendo, in cui ho la netta sensazione di dover fare chiarezza nella mia vita e di tagliare anche un po' quelli che sono i rami secchi. Poi, come sempre, mentre riflettevo, mi é venuta in mente la cucina della domenica. La cucina in cui Guido mi accoglieva quando eravamo in Erasmus. Quel luogo magico, sotto un certo punto di vista, in cui si gelava, ma sotto sotto c'era sempre caldo. Il caldo dei rapporti umani. In quella cucina abbiamo cucinato, parlato per ore, riso e pianto. In quella cucina ho capito cosa significa perdere una persona perché si é fatta la scelta sbagliata e quanto puo' essere bella l'amicizia. Ho rimpianto quel posto, l'ho sognato. E' la sintesi della nostra amicizia e una metafora della mia vita, fatta dai rapporti umani, dallo scambio di calore e di affetto. Ma quello che ho capito é che quella cucina non é stata l'ultima, ma la prima di tante. Dove sono andata ho sempre ricevuto affetto, ho sempre trovato amici, non sono mai stata sola e ho trovato tante cucine della domenica. Io sono i miei affetti, io sono riscaldata da quel calore e vado avanti per quello.