martedì 21 agosto 2012

Adolescenza ritardata mattutina

Dunque (non si inizia mai una frase cosí, ma stavolta ci vuole quel dunque), mettiamo in ordine i fatti nella mia testa. Mi sono svegliata tardi. Ho avuto l'impressione che mi tirassero fuori da un buco nero, in cui ero sprofondata. Mi sono naturalmente svegliata di cattivo umore, come ogni mattina nelle ultime settimane. Sono scesa in cucina spettinata e assonnata. Tu eri già lí. Ho bofonchiato un morning, ho solo visto che ti stavi preparando i tuoi toast mattutini. E poi, cosí, dal nulla, hai fatto partire una freccia dritta al mio cuore e/o cervello: "Francesca, ma tu ci staresti con uno della mia età?". Ho smesso di respirare per trenta secondi. Il panico si é impadronito di me. "E ora cosa rispondo?", ho pensato. E perché sai, queste sono domande da fare con un po' di anticipo, in modo che io possa prepararmi due/tre risposte, una specie di Bignami della risposta da dare al tuo coinquilino bello come il sole, dal quale sei evidentemente attratta, ma che per vari motivi, devi tenere alla larga. La mia bocca si é aperta, cosi da farmi sembrare un'ebete, senza far uscire neanche un suono. E la palla é tornata nel tuo campo: "Forse é troppo presto per fare certe domande. Vai pure a farti la doccia, é già tardi". E io, tapina che sono, mi sono voltata e sono realmente finita in doccia, a dirmi "che stupida", "hai perso la tua chance", "meglio lui di chiunque altro" e cose di questo genere.
Se questa non é adolescenza ritardata, cos'é?

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