mercoledì 31 luglio 2013

Riflessioni da partenze ed esodi imminenti

Non c'é niente di piú difficile di fare pace col passato di fronte ad un futuro imperante.

Desideri momentanei

Mi cito: "vorrei un uomo su cui affondare la testa e dormire".

Un ricordo dedicato a te

Te lo ricordi quello che mi hai detto un anno fa? figurati, penso io, tu sei in un altro mondo. In cui io non sono ammessa. Io proprio non esisto lí nel tuo mondo. Ti ricordi come ti sentivi? Forse ti senti ancora cosí e a me, scema, si stringe sempre il cuore quando ci penso. Quando penso a te e penso che tu possa stare male. Le amiche mi hanno detto "cretina, apri gli occhi", mi hanno detto "basta con queste perdite di tempo". Mi hanno consigliato di tagliare, smettere di parlare, uscire con altre persone, anche se sbagliate. Per pensare ad altro, riassumevano. Io l'ho fatto. E ho iniziato a stare meglio. Ho iniziato a non sentire piú la mancanza. Ho iniziato a respirare. Ho iniziato a razionalizzare, a tagliare, ma non a dimenticare. Ho avuto momenti di rabbia nera, ho avuto momenti di nostalgia, ma sempre meno. Poi é arrivata la tranquillità. E' arrivato il vedere le cose per quelle che sono. 
Ieri sera, il mio coinquilino mi ha chiesto di te. Io ero sdraiata sul divano, lui sulla poltrona. Era un momento di relax, dopo cena, prima di lavare i piatti. Io ho risposto "non so, non ci guardiamo neanche piú in faccia". E lui, un po' ingenuamente, ha sentenziato "ma com'é possibile? ma siete stati cosí vicini". Io ho guardato altrove, ho cercato di chiudere la conversazione con un sospiro. Poi ho pensato che é vero che siamo stati cosí vicino, cosí vicino da bruciarsi. O almeno, io mi sono bruciata. Il 30 luglio di un anno fa, siamo stati vicinissimi e allo stesso tempo é stato l'inizio della fine. Della fine di un rapporto mai propriamente iniziato, gestito malissimo, da entrambi.
Nonostante tutto, mi sembra strano pensare ad una vita, la mia, in cui tu non abbia nessun ruolo, neanche quello di una comparsa. Neanche quello di una persona da chiamare a Natale, una volta all'anno, per fare gli auguri. Io da tempo ho smesso di pensare "questa cosa gliela devo raccontare" o di andare in un posto e pensare "lo devo portare qui". Sí, ho smesso. Non lo faccio piú neanche con altri, ora. Ma ho sempre un desiderio: quello di vederti davanti a me, seduto di profilo come ti ho sempre visto, e di sentirti parlare, come hai fatto per mesi su quel divano. Di sentire le tue storie, le tue passioni, snocciolate fra le tue labbra. E poi ho sempre il desiderio di vederti sorridere, di vederti felice. Si, perché in quel modo anche io sarei felice. Sarei felice per te. Anche se io non faccio parte della tua vita. Anche se io mi autoescludo o se mi cacci via tu. 
Non é amore questo, tranquillo. Forse é riconoscenza per quel poco che mi hai dato. Per quei sorrisi che mi hai fatto spuntare sul viso. Per quei pochi abbracci condivisi. Per quella sicurezza che avevo di avere una porta a cui bussare. Ricordiamocelo cosí. Si, io lo voglio ricordare cosí.

martedì 30 luglio 2013

Gli uomini a Londra

Ecco si, questo posto non é dettato dagli ormoni, no. Ma lo devo scrivere. Sono tornata a Londra da qualche giorno. Il tempo era bello al mio arrivo, piacevole. Anche il ritorno alla condivisione di intimità del flat sharing non mi ha turbato piú di tanto. Non mi sono neanche lamentata davanti alla nudità del coinquilino. No, serena, diciamo. Ho visto anche poca gente, sono uscita poco. Una vita proprio casalinga. Addirittura, ho cucinato, io, che non cucino quasi mai, perché chi vuoi che abbia il tempo di cucinare e di lavare i piatti. Meglio mangiare tutto crudo, dalla zucchina al pesce. Peró qualcosa era diverso. Si, diverso dall'Italia. Diverso da New York. Si, insomma, gli uomini sono diversi qui. Non sto parlando del mio date attuale (se poi é un date o no, questo chi lo sa, nella tipica tradizione londinese), ma degli uomini che vedo per strada. Sono belli. Sí, sono belli e affascinanti. Di quelli che ti cade un po' la lingua fuori dalla bocca e ti devi un po' contenere. Come sono? Sono alti, sono sempre muscolosi il giusto, hanno i capelli perfetti e, se non ce li hanno, sono rasati a perfezione. E poi profumano. Si, profumano di uomo. Di sicurezza. Di braccia che ti stringono, ti proteggono, ti portano via. Di braccia fra le quali dormire. E sognare. Fare quei sogni dolci, che ne senti quasi l'acquolina in bocca. Ecco, questi uomini li incontri solo a Londra. Mentre vai a lavorare, con gli occhi ancora chiusi. Mentre vai a comprarti il pranzo e non riesci a chiuderti la bocca ogni volta che li vedi. Quando corri nella Tube e ti trovi schiacciata fra loro e le porte. Quando vai a correre al parco, dopo esserti invertita le lenti a contatto, tanto da non vedere quasi niente (ma loro li vedi bene, eccome se li vedi). 
Quando sono arrivata a Londra, la mia coinquilina folle e vegana mi ha fornito una pillola di saggezza "ricordati che qui vedrai uomini bellissimi. Ma il 70% di loro é gay". E io, ingenuamente, ma saggiamente le avevo risposto: "E allora? per farsi abbracciare e dormire su due spalle, non bisogna mangiare lo stesso frutto, no?". Parole sante, le mie. Si, santissime. Ci penso sempre quando esco di casa e incontro questi uomini cosí. Perfetti. Almeno all'apparenza. Si, all'apparenza perfetta. A croquer.

lunedì 29 luglio 2013

Il millefoglie della vita

Le hai visto gli occhi riempirsi di lacrime. Hai detto solo "capisco", mentre le stringevi il braccio. Lo hai vissuto anche tu quel distacco. Ci sono voluti due anni per riprendersi. Ci sono volute corse, viaggi, sbagli, abbracci temporanei. Ci sono volute lacrime secche, che non scendono. Ci sono volute le notti insonni. Ti ho detto solo di stare tranquilla, di accettare il destino. Avrai una casa sul mare. Avrai il rumore delle onde mentre cerchi di addormentarti. Avrai tempo per te, finalmente. Per te e le tue bambine.
E guarda me. Guarda i miei occhi. Sono stanchi, ma sono felici. La felicità la porti con te. La porti con te a Bruxelles et ailleurs. La porti in quelle braccia che trovi sempre aperte ad abbracciarti. La porti in quelle serate passate a parlare fino a quando gli occhi si chiudono, perché il tempo non é mai abbastanza. Le porti nei sorrisi, le porti nei ricordi. Non ti abbandonano mai.
La vita é questo. E' come un millefoglie. Ogni foglio sono amici, ricordi, esperienze,emozioni, abbracci e amori. Si, tutto insieme. Amalgamato.E dolcissimo. Dal sapore dolcissimo.

giovedì 25 luglio 2013

lunedì 22 luglio 2013

Pensieri funesti da viaggio di ritorno in aereo

Vado a prendere l'aereo. Arrivo come al solito prestissimo, quindi vago come un'anima in pena in aeroporto. Dopo 3 ore passate a girovagare, mi fermo davanti ai monitor e mi si avvicina un tipo. "Vai a Londra anche tu?", come se avessi l'Union Jack tatuata sulla faccia. Non parlo, annuisco leggermente, ma il mio semplice gesto viene interpretato come "suvvia, raccontami tutta la tua vita". Nel giro di tre minuti, il tipo che indossa una giacca da completo elegante su un paio di bermuda e infradito, mi ha raccontato tutto, dalla nascita ai nostri giorni. Divulgandosi oltretutto in particolari specifici sul come hanno appena cremato il padre e le varie tecniche di cremazione. L'imbarco mi salva e appena mi siedo, alzo ingenuamente lo sguardo. E lo vedo. Mi si blocca il respiro, mentre mi si avvicina col cellulare all'orecchio e lo sento proferire la seguente frase "scusa, ho appena trovato una vecchia amica qui in aereo, ti devo salutare". Mr 46 (ha compiuto gli anni recentemente e quindi ora ha un nuovo nome updatato) mi si palesa davanti agli occhi. Io vorrei salutarlo dicendogli "scusa, ma quando siamo mai stati amici io e te?", ma mi limito ad un gentil-acido "oh, mi sarei immaginata tutto, ma non di incontrarti qui". Da quel momento, é stato la mia ombra. Io ho anche provato a sfuggirgli andando nelle toilettes della buissness, ma l'hostess inglese modello Sig.ra Rottermeir mi ha subito rispedito fra i pezzenti. Scesa dall'aereo mi dribbla incredibilmente e mi raggiunge ai controlli passaporto. Inizio a pregare che non abbia la valigia, ma me lo ritrovo anche ai rulli dei bagagli. E lí, decido di agire. Gli racconto che a casa mia ci sono tre stanze e che c'é una leggenda. Gli dico che in una c'é sempre un matto, in un'altra uno che si fa licenziare e nella terza uno che ha tante storie d'amore o pseudo-tale. E aggiungo: "io non mi sono fatta licenziare e non sono matta", cosí, penso ingenuamente, pensa che sia impegnata. E lui peró, che stupido non é, mi sferra il colpo di grazia: "Ah, allora quando uscivi con me, doveva essere Ramadan, visto che non ti si poteva neanche sfiorare". Io scoppio fragorosamente a ridere e non posso che annuire ancora una volta. Fatto sta che il mio annuire riporta a me Mr Cremazione. Che mi riattacca il bottone e fa allontanare Mr 46. C'é stato solo un piccolo problema: Mr Cremazione abita vicino a me. Mi sono sorbita per altre due ore i suoi racconti su funerali and co. Non proprio funny. Anche se io per prima, mentre ero a gambe all'aria (nel senso in aria, sull'aereo), ho avuto un attimo di terrore quando ho pensato "oddio, se l'aereo cade, io muoio con Mr 46...e no, questo no". Non proprio funny, e no.     

martedì 9 luglio 2013

Pensieri sparsi da vacanza

Aerei, treni, di nuovo aerei. Amici da ritrovare, come se li avessi lasciati lì qualche secondo prima, come se avessi girato solo l'angolo. Un lungo viaggio in treno per festeggiare una sposa, uno sposo, un amore, un'amicizia, forever green. Un bouquet da afferrare, lanciato con strategia. Una casa, il solito odore. Una casa con cassetti pieni di ricordi, foto antiche che si mescolano col nuovo. Una camera intatta, da bambina, e un letto nel quale dormire, mentre rischi di cadere ogni tre per due, come quando eri piccola. Una casa che ti sembra dei sette nani, con tutto piccolo, tutto in ordine, tutto uguale, in cui giri ad occhi chiusi. Insofferenza paterna uguale nel tempo, così tanto uguale che a volte ti chiedi se passerà mai. Uomini da evitare al telefono, altri con cui parlare, perché portano i mocassini. Si, quelle scarpe che ti fanno impazzire. Si intenda, solo le scarpe.