martedì 24 marzo 2009

Senza fine

Senza fine, tu trascini la nostra vita e la nostra storia. Non mi lasci un momento di respiro, lecchi le mie ferite quando hai voglia, sparisci quando mi dovresti essere accanto. E io? Io sono un burattino nelle tue mani, mi impongo su di me e sulle mie scelte, ma alla fine, quando ti guardo, mi perdo. Siamo cosi'...ci perdiamo, ci riprendiamo. Ci sarà mai una fine?

lunedì 23 marzo 2009

E se la pace si facesse con una barretta di cioccolato?

Cammino per la strada piena di sole e sento tutto il bene che mi fa. Passo la notte migliore degli ultimi mesi, riscaldata dalle tue parole. Mi sveglio durante il sonno, ma non importa. Per una volta mi sveglio per la gioia di averti avuto vicino e non per la paura del futuro.
E cerco anche di fare la pace con una parte di me, con quella peggiore forse. Lo faccio lasciandoti una barretta di cioccolato, divisa a metà, come abbiamo sempre fatto. Ma te la lascio, non la divido con te, ridendo e scherzando, mi prendo la mia parte e me ne vado. E' andata cosi', ma questo non significa che non si possa vivere in pace. E io ho bisogno proprio di questo, di pace e silenzio, di giornate di sole, di amici ritrovati e persi. Ho bisogno di tutto questo per poter tornare a dormire in pace e a vivere con una certa spensieratezza.

mercoledì 11 marzo 2009

e il silenzio cadde

Il silenzio si é impadronito di noi e delle nostre vite. Non ha agito da solo, sono stata io a volerlo. Ancora una volta é cosi'. Sono io che un giorno mi sveglio e capisco che devo cambiare, che non posso più essere la stessa. Ho capito che davo troppo e ricevevo niente. Cosi' ho smesso di parlarti.
Il risultato? un benessere tutto mio, una tranquillità che avevo perso da mesi. I rapporti umani devono essere equilibrati. Si deve dare e ricevere allo stesso modo. Alla fin fine lo scambio deve essere lo stesso. Il nostro non era una rapporto equilibrato. Io c'ero sempre, tu no. Io ero la "donna ufficiale", come mi dicevi tu scherzando, tu una "persona speciale".
Tu all'inizio non hai accettato il mio silenzio, ma non ti sei neanche battuto per capire da dove venisse. Dopo pochi giorni ti sei rassegnato a questa nuova realtà. Incontriamo delle persone, camminiamo con loro, dividiamo con loro la nostra vita. Poi le perdiamo. Capita.
Non so se ci siamo persi per sempre o solo allontanati per un po', ma so che mi dispiace per tutto quello che abbiamo perso del passato e del futuro. Forse un giorno riusciremo ad avere un rapporto normale ed equilibrato e tu non sarai "l'uomo ufficiale". Io non ti tratterei mai cosi'.
Ma per ora, lasciamo lo spazio al silenzio.

giovedì 5 marzo 2009

Istruzioni per l'uso

Sul mercato ne esistono diversi tipi e uso il termine mercato in tono provocatorio.
C'é quello che definirei "boring man", il tipo con il quale esci a bere qualcosa e lui passa il tempo a parlarti di conti in banca, di tassi di interesse, di come trasferire i soldi da un conto all'altro per guadagnare. Tu lo guardi e ti rendi conto che non é male fisicamente, ma é da buttare per tutto il resto.
Poi c'é quello "Ponzio Pilato". Agisce impudentemente, colpisce e poi, quando reclami, ti guarda con gli occhi smarriti e ti dice "io? ma non me ne sono neanche reso conto" o ancora peggio si giustifica con un inascoltabile "io non volevo farti male". Tu lo guardi e ti dici che é meglio metterlo nell'archivio del cuore piuttosto che continuare a corrergli dietro.
Per non parlare poi di quello dal "messaggio destabilizzante". Colpisce al momento giusto, sa prevedere quando scriverti e cosa scriverti. Tu rimani spiazzata e inizi a crederci. Ma attenzione: appena cominci a essere tu ad essere la prima a scrivere, lui non ti risponde più. Il gioco é finito per lui, mentre tu inizi a perderti nei meandri delle supposizioni sul vostro amore mai concretizzato.
Ma il mio preferito é il "vorrei ma non posso", quello che ti fa credere che tutto potrebbe essere perfetto, ma guarda caso lui alla fine non puo' per qualche motivo poco chiaro e sconosciuto. Tu sei una persona fantastica, come sta bene con te non sta bene con nessuna, ma guarda caso, non puo' funzionare.
Infine, ciliegina sulla torta, ci sono due occhi in cui ti perdi: attenzione, spesso é quello giusto. Bisogna pero' avere pazienza, vedere se ci sono le basi per continuare a perdersi in quegli occhi il resto della vita. Dopo questo periodo di stage o prova che dir si voglia, prendilo e non te lo far scappare.
Per il resto, buona fortuna!

lunedì 2 marzo 2009

La mia strada

Adoro la mia strada, un'isola tranquilla in un quartiere colorato e vivace. Adoro le case, tenute male, quasi cadenti. Adoro la gente che ci abita, un misto fra immigrati mai integratisi e intellettuali bohèmiens. Per non parlare poi della casa dei puffi, una finestra al piano terra con una miriade di puffi, che cambiano in base al periodo dell'anno e che mi ricordano l'infanzia. Adoro i gatti che ogni martedi' sera invadono i marciapiedi, per farsi un giro, alla ricerca di prelibatezze fra le buste bianche di immondizia che aspettano di essere raccolte. Adoro la vecchina della casa all'angolo, quando in primavera si mette con la sua sedia sul marciapiede e chiacchera con tutti quelli che passano. Adoro il vecchino della casa di fronte, che guarda con esitazione fuori dalla finestra, nascondendosi un po' dietro la tenda. E' tutto un mondo, che vive e respira in un metro quadro di strada.