mercoledì 12 maggio 2010

C'é un giorno in cui...

C'é un giorno in cui ti guardi allo specchio e vedi un capello bianco. Lo guardi, ti spaventi, magari lo strappi. Poi arriva un giorno in cui vedi che quella ruga in mezzo alla fronte non é dovuta all'espressione e presa dal panico ogni mattina la cospargi di crema, sperando che la fessura si colmi. Poi c'é quel giorno in cui ti rendi contro che tra meno di un mese avrai 30 anni e ti viene voglia di scendere subito da questo treno, che sfreccia troppo velocemente sui binari della vita. E poi arriva quel giorno in cui la tua ruga, i tuoi capelli bianchi e i tuoi 30 anni non ti fanno paura, anzi ti rendono più bella. La bellezza é quella di sapere di aver fatto tutta questa strada, di aver lavorato e sudato per ottenere cio' che hai. La bellezza é saper di aver vissuto e assaporato la vita, di aver sentito il proprio cuore battere, di vedere gli occhi di una bambina emozionarsi perché tu sei li' con lei. E allora, ancora 30 di questi anni...

lunedì 10 maggio 2010

Il fardello della distanza

Io ho fatto una scelta, quella di andarmene. L'ho sostenuta, mi sono battuta per dimostrare a me stessa che fosse la migliore. Oggi, dopo cinque anni di esilio volontario, capisco che non é stata una scelta indolore e priva di conseguenze. A distanza, mi rendo conto che ho perso tante cose. Il tempo passato con mia madre non c'é più. Le risate con mia sorella sono archiviate fino al prossimo aereo. Mia nipote é completamente cambiata ogni volta che la vedo. Gli amici fanno la loro vita, io la mia. In questi momenti, mi chiedo se ne sia valsa la pena. So che é cosi', ma mi rendo anche conto che quotidianamente porto il fardello di questa distanza, mentre aspetto di prenotare il prossimo aereo.

lunedì 3 maggio 2010

Il secondo posto dei perdenti

Non sei stato tu, non é stata lei. E' un bambino, una nuova vita che mette fine a questa lunga storia. E' un bambino che chiude una vita e ne apre un'altra. Tu non hai avuto la forza di fare altrimenti, io sono stata solo spettatrice. E' sempre cosi', sai. Anche io aspetto una chiamata che mi dica "Divento padre". So che restero' stupita, ma che mi sentiro' piena di gioia per quella nuova vita.
Io che vorrei essere madre, non posso che essere triste di fronte a questa notizia. Sono triste non perché lei avrà il suo bambino e io no. Sono triste perché tu non hai mai avuto la forza di mettere la parola fine, perché per mesi sono stata solo la seconda arrivata, quella che prende l'argento e i fiori, ma non l'amore del pubblico e della sua nazione.
E ora? anche se vincessi la prossima gara, io restero' sempre la seconda, almeno nel mio cuore. E tu, in che posto sarai? Forse al primo, ma penso che per lealtà, non te lo sia proprio meritato.