sabato 17 novembre 2012

Thé n.25 (di nuovo)

Oggi mi sono svegliata e non va. Strano, eh? chi mi legge sa che non va da un bel po'. Forse non é mai andata ora che ci penso. Oggi come un anno fa ho un thé n.25 davanti, il so-called thé di Natale. Ci ho scritto un post su questo thé un anno fa. Un post pieno di tristezza. Oggi sono triste di nuovo. Nel mio stomaco la vodka si mescola al vino bianco e rosso di ieri sera e non é una sensazione piacevole. Negli occhi ho quello che non avrei dovuto e voluto vedere. Sulle mani la sensazione della tua pelle che mi porta a casa, perché non ci sarei arrivata da sola anche se pateticamente mi ripeto che so badare a me stessa, perché l'ho fatto quando tu non c'eri, quando ti avevo perso, quando ti avevo allontanato. Sul pc la presentazione, ancora un'altra, stavolta per i professoroni o professorini, perché devo andare a raccontare due cavolate sul cambiamento climatico e su tutto il bene che noi facciamo al mondo, noi si, cioé quelli per cui lavoro. Io gli vorrei dire che siamo condannati, forse non noi, forse i nostri figli, forse i nostri nipoti, ma non posso. Devo vendere i nostri meriti, tutto quello che facciamo per salvare e annegare ancora di più l'umanità.
Bisogna andare avanti, mi dico, non pensare, guardare avanti, determinazione ecco quello che ci vuole, mi ripeto. Tutto passa, lo sappiamo, ma quando sei nel mentre, senti le spine che ti si attorcigliano strette addosso. Ti pungono, ti fanno male. Eppure sei li', col sorriso di plastica, perché non si puo' fare nient'altro.
Oggi arriva la tua amica. Oggi mettete su i Marlene Kuntz, fai un thé, vi sedete una di fronte all'altra e lasciate i sentimenti parlare. Oggi vi medicate a vicenda le ferite, oggi vi consigliate a vicenda le via di uscita. Cosi', a fior di pelle, come nella canzone: http://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&NR=1&v=T76cnOmfcX0. 

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