lunedì 30 luglio 2012

Uno sguardo che contiene il mondo

Sai cosa mi piace fare dopo averti salutato? camminare, lentamente, per la mia strada, mentre torno a casa. Mi piace guardare il marciapiedi, le pietre larghe e piatte, guardare i miei piedi che si muovono al rallentatore e pensare. Mi piace ripensare a cosa ci siamo detti, mi piace stupirmi ogni volta, perché mi sento vivere, perché sento una valanga di pensieri che si infrange sulle pareti del mio cervello e del mio cuore. Tu hai un effetto detonatore su di me, per questo ti ho detto che sei stato importante. Sei riusciuto a mettermi a nudo con me stessa, a farmi vedere quella che sono, senza vergogne e senza scappatoie. Per questo mi manchi. Perché non ho più trovato nessuno in grado di provocare questa reazione in me.
Ieri mentre ti parlavo mi sentivo gli occhi pieni di lacrime. Non perché fossi triste, non perché non mi sentissi bene. Ma perché mi stupisce sempre capire di voler cosi' bene a qualcuno, qualcuno che non fa parte della mia famiglia, qualcuno che non conosco da una vita, qualcuno incontrato per colpa del destino. Un bene cosi' forte da farmi accettare la tua felicità senza di me, anche se ha bruciato un po', perché vederti sorridere é più importante del resto, come se la tua felicità compensasse un po' la mia tristezza, passeggera, a tratti infantile, da testarda come sono io.
Dopo di te, non ho trovato nessuno cosi', cosi' in grado di farmi sentire in grado di amare, condividere. Lo trovero', lo so, é una questione di tempo. E da te non voglio amore, voglio quello che mi sai dare, voglio una passeggiata fra le strade di Pimlico, voglio un sorriso accennato, voglio uno sguardo che contiene un mondo. Un mondo, si'. Il mio mondo, i miei pensieri. Insomma, la mia Londra.

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