mercoledì 2 ottobre 2013

Mattine difficili

5 del mattino. Sotto la banda nera apro gli occhi. Me la tolgo, la butto da qualche parte. Accendo la luce e inizio a leggere. Sento i rumori della coinquilina. Non si sa né come né perché, lei fa sempre tanto rumore. Hai voglia a dirglielo, elle s'en fiche. Mi rigiro nel letto, sento l'effetto della sbornia sul mio corpo. E il primo conato di vomito che arriva. 
Arrivo al lavoro. "Sei tu che vai a parlare alla conferenza sul gasolio?". Vorrei rispondere "Scusa, chi é che si occupa di energia qui?". Ma fingo. Sorrido e dico "Yes, I'm going, don't worry". "E ti senti di farlo?". "Of course, it's my cup of tea". Secondo conato di vomito che arriva, che colpisce. 
Il cellulare sulla scrivania si illumina. "Spero ti sia fatta bella, stasera ti presento qualcuno". Un nuovo pallavolista, penso. Corpo perfetto, alto. Parfait pour une partie de jambes à l'air. Terzo conato di vomito.
Sono le dieci del mattino. Meglio non pensare alla fine della giornata. Sorseggio il the e lotto, ancora una volta lotto, contro i conati. E non solo.

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