venerdì 11 ottobre 2013

L'incubo del farmacista

Questa la devo condividere. Ieri ho avuto una giornata pesantina al lavoro. In giro per la salute, in giro per i medicinali. Io. Penso questo spieghi tutto. In giro a sentire discorsi su esperimenti medici e dispositivi. Io che non ho mai lavorato in questo ambito. Ma non sono sola. C'é qualcuno di importante. E c'é un collega che mi accompagna. Un esperto, diciamo. La mia capa lo conosce e mi dice subito "vedrai, what a lovely guy". Ma, é sempre lavoro. Giro una giornata fra istituzioni ufficiali. Con questo tipo che mi sorride sempre. Tutte le volte che lo guardo, lui mi sorride. E poi, a pranzo, si avvicina. Abbandona l'inglese e iniziamo a parlare in francese. Parliamo tanto, siamo finalmente soli. Parliamo sempre di lavoro, sia chiaro, di posizioni da prendere, di diritto alla salute, di trasparenza. E lui, sorride. Lo riaccompagno a prendere il treno. Fa parte del mio lavoro. Mi saluta e mi sorride. E mi dice questa frase: "secondo me, tu qui non stai bene. Si vede. Io non ti conosco. Ma io penso che tu debba tornare a Bruxelles". E sorride. Io sorrido e rispondo con una battuta. "Si, fra Bruxelles e Parigi, mandatemi ovunque, va bene tutto!". E me ne vado a prendere la Tube. 
Stamani mi sveglio e ripenso un attimo a quel sorriso. Penso "non era male peró". Ma lascio stare. Al lavoro, trovo la sua e-mail. Non di lavoro. E rispondo. E lui risponde. E io rispondo. Insomma, uno scambio di quelli che alleggerisce la giornata. Poi arriva la domanda, stupida. Ma tu cosa hai studiato? La risposta giunge alla velocità della luce. Farmacia. Trattengo il respiro. Non vuol dire niente, mi dico. Non sono tutti uguali. No. E poi é un rapporto epistolare. Figurati. Si, vabbé, mi ha invitato ad uscire la prossima volta che vado a Bruxelles, ma non succederà mai. Mancano due mesi. E no, non pensiamoci neanche. Pensa ad altro. So che ora ho bisogno di palliativi, ma non pensare a questo. 
E poi due mesi sono una vita. Pero' quel sorriso era bello. Faceva sentire caldo. Faceva passare un po' la pesantezza.  Del momento. E poi i farmacista sanno tutto di medicine. Si, quelli che io non voglio prendere. Sono veleno, no? Pfff, complicazioni inutili. Il weekend porterà il silenzio. E meno male. 
P.S. Cito: "E' bello incontrare persone belle. Fa bene". Aggiungo: ancora meglio quando sorridono. 

Nessun commento: