lunedì 4 febbraio 2013

Siamo solo amici

Siamo a Green Park. Stiamo aspettando la Victoria. Stranamente, arriverà fra 3 minuti, quando normalmente io non ho mai aspettato più di 1 minuto. Siamo tutti e due sulla linea gialla, guardiamo i binari. In silenzio. I piedi precisi, perfetti, sul limite della linea gialla. I miei per paura. I tuoi per cultura (mai infrangere le regole dice la cultura anglosassone). Non parliamo. Stasera é una sera strana, non c'é nessuno qui. Guarda non ci sono neanche i topi sui binari. Eh no, forse sono stanchi, amareggiati anche loro. Tu sembri stanco e amareggiato, io so di esserlo. Ti lancio un ultimo sguardo e riprendo il mio libro fra le mani. Quello con un titolo interessante. Eh si, quello con la mia frase preferita. Siamo solo amici. Oggi particolarmente. E non mi piace per niente, no. Stavolta vorrei non dirla. Sai, spesso la uso per uscire da situazioni penose, dolenti, per chiudere, per tagliare corto. Oggi é stato cosi'. Ecco, io da oggi vorrei non dirla più, non ripeterla. Un uomo e una donna non possono essere amici. No, soprattutto dopo essersi scambiati una parte della vita. Dopo averla condivisa insieme. No, non si puo' o io non voglio più farlo. Arriva la metro. Ci guardiamo per mezzo secondo. I tuoi piedi vanno a destra, verso la porta piccola del vagone. I miei a sinistra, verso quella grande. Si, io voglio il meglio. Si, io voglio il sogno, al completo. Le situazioni poco chiare non le voglio più. Ci perdiamo nella folla del vagone. Cosi' come ci si perde nella vita.

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