lunedì 4 febbraio 2013

Nothing on you, baby

Ho tremato per mezz'ora nella mia cucina bianca e finalmente pulita. Ho tremato nonostante il doppio maglione. Ho tremato di paura, paura di me stessa. Paura di cadere di nuovo. Paura di cedere. Paura di ricadere nello stesso gioco perverso. Paura di non venirne mai fuori, nonostante tutti gli sforzi, fatti e da fare. Ho tremato per tutti i miei sbagli. Ho tremato perché temo che nonostante tutto io non riusciro' mai a smettere di amarti, di sperare di vederti tornare diverso. Di ricevere una mail, un messaggio tuo, in cui tu sei come io ti vorrei. E non accadrà mai. Ti ho tagliato fuori e ti devo tenere fuori, lontano da me e dal mio cuore. Ma io so che non sono i silenzi a fare la differenza, non sono i chilometri, non sono le frasi ripetute a fior di labbra come un mantra a salvarmi, non sono le corse del sabato e della domenica, i surrogati di amore che mi sono trovata in questi mesi. Forse l'unica persona che puo' salvarmi sei tu. Si, un tu che non esiste se non nella mia fantasia. Se fossimo in ritorno al futuro lo creerei questo tu. Ma siamo in questa cavolo di realtà e non posso. No, I got nothing on you, baby. Nothing. E nothing é proprio niente. E' zero. E' l'assenza. E' il vuoto. E me lo devo tenere, me lo devo far piacere. Continuo a tremare e mi ripeto il mio mantra. Passa, Francesca, passa. Prima o poi passa. 

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