giovedì 21 febbraio 2013

I topini

La porta di casa si chiude rumorosamente. E le nostre porte si aprono piano piano. Come due topini, usciamo dalle nostre camere, titubanti.
E' uscito?
Penso di si.
Uff, dai, scendiamo a fare colazione.
E cosí ci ritroviamo al solito tavolo, io e te. E partono gli sguardi e partono i sorrisi e partono le battute. Io con la celebre molletta in testa, tu con i capelli per una volta spettinati. Io che ti prendo in giro per la tua polvere bianca (il tuo celebre glucosio per farti venire i muscoli grandi grandi come dici tu), tu perché non si puó mangiare il salmone alle otto del mattino. Tu che non mi giudichi mai, io che ti prendo per quello che sei, con la tua immaturità, mista ad una certa capacità di vedermi dentro. Io che ti racconto l'ultima che mi é successa, tu che mi fai giurare che non ci ricadró mai piú, tu che mi racconti del tuo colloquio. E poi ognuno va a prepararsi, ci incrociamo fra il bagno e il corridoio, con l'asciugamano sulla testa io, lo spazzolino in bocca tu.
Sorrisi ancora e ancora, sguardi, commenti ("complimenti per i capelli perfetti" e "ti vesti come una nonna, nooo, non ti mettere quelle scarpe ti prego, sembri in pantofole"). E poi, i topini escono di casa insieme. Uno va a destra, uno a sinistra. Come sempre, come nella vita. Ah, i topini, come sono carini! Magari fossero qualcosa di piú che topini!Desiderio che sogna di diventare realtà!

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