mercoledì 20 febbraio 2013

L'amica speciale

Io ho un'amica speciale. Quella del gruppone. E' un'amica che ti invita a casa sua e ti ritrovi a cena con tante persone, tutti felici e sereni, tutti sorridenti, qualcuno con la bocca storta. E in queste cene si fanno discorsi seri, si parla di politica, di elezioni (italiane e non), di problemi da vita stressante londinese, di sbagli del passato e gioie del presente. Qualcuno sbuffa, qualcuno si infiamma, qualcuno chiede venia perché non vuole ammorbarsi con certi discorsi. 
Quando arrivo dalla mia amica, vado subito in cucina. Ci sono verdure da tagliare, scoppiettante cibo che cuoce in padella da mescolare, ci sono amici che arrivano dal freddo della strada da abbracciare e baciare, a cui dire "brrr, come sei freddo". Ci sono bicchieri di vino con cui brindare, a noi, al nostro presente, al nostro futuro. E poi ci si ritrova tutti a tavola, tutti insieme, con chi getta un occhio alla Champions' League e chi al piatto quasi vuoto, con chi se la prende "perché non é vero che gli inglesi sono poi cosí ottusi" e chi replica "sono anche peggio e spegnete questa televisione, ché nessuno la guarda". 
Tutto questo in un'atmosfera calda, calda di sentimenti, di sguardi, di parole. Di persone che mi dicono "quando ti ho conosciuta non eri cosí, cosa ti é successo?" e io che col sorriso sulla bocca rispondo cosí: "ho scoperto che voglio essere felice, che voglio sorridere. La vita é troppo breve per essere triste". Ce la faró? Non lo so. Ma ci voglio provare. Insieme a tutti coloro che fanno parte di questa vita un po' speciale. Un po' tutta mia.

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