giovedì 31 gennaio 2013

Non si fa

Non ci si sveglia alle 7 del mattino per telefonare ad una ragazza e dirgli certe cose. No, non si fa. Non le si dice mi piacerebbe che fossi qui per abbracciarti, per stringerti, per coccolarti. Non si fa soprattutto quando quella ragazza ieri ha vissuto un evento importante per se stessa, una specie di armistizio, una specie di fine della guerra e non te lo puó neanche menzionare. E va bene, potrebbe, ma non vuole. Non si fa perché oggi si sente fragile, fragilissima, di vetro, di cristallo quasi. Sente che se muove troppo il cuore, se lo fa battere, si frantuma. Sono le remore del passato, sono i ricordi, sono le cicatrici che riemergono per scomparire per sempre. Sai cosa ha fatto quella ragazza? é andata a lavorare e ha allontanato i pensieri, li ha poggiati sulla scrivania accanto alle bustine di thé. Ogni tanto li guarda, ogni tanto ripensa alla sua frase. Non ti posso rispondere ora, ti ha risposto. Quella ragazza ripensa che certo che le piacerebbe essere abbracciata, coccolata. Lo sa anche lei che é il tuo punto di riferimento ora. Sai, puó sembrare scema, persa nei suoi silenzi, ma quella ragazza ti ha guardato dentro, e ha visto la confusione, ha visto la lotta fra essere e volere, fra volere e dovere, ha visto la solitudine. Non ti preoccupare, non sei l'unico, la solitudine é la migliore amica di tutti noi, persi in questa grande città, persi in questo mondo. A quella ragazza in questo momento converrebbe accettare le tue braccia. Ma volere e potere non vanno sempre d'accordo. E quella ragazza tristemente lo sa.

Nessun commento: