Piramo é tornato. Tisbe l'ha aspettato per tanti giorni. Ha persino poggiato il suo naso sui suoi panni stesi, per sentirne l'odore. Ha contemplato il suo ripiano quasi vuoto in frigo. Ha lanciato occhiate languide al suo sportello della credenza. Ha sbirciato il suo profilo su un ben conosciuto social network, per essere pronta al suo ritorno. Quando é tornato, lei era in cucina, con la molletta fra i capelli, la vestaglia e senza reggiseno. Si é un po' maledetta per non essersi preparata per lui, ma non ha avuto molto tempo per pensare. Lui le é passato davanti come una folata di vento, mormorando fra le labbra (divine) un ben poco comprensibile "Happy New Year". Ecco, Tisbe ci é rimasta male. Certo non si aspettava un abbraccio, di quelli che Piramo le ha dato ogni tanto a sorpresa, ma sperava in uno scambio di due parole. Cosí é andata a letto nervosa e insoddisfatta. Ha ascoltato un uomo al telefono per due ore, mentre si chiedeva se fosse proprio ció quello che lei si aspettava da un uomo. Poi si é addormentata. E ha dormito malissimo. Ha sognato un drago. Si é svegliata di soprassalto, sperando di sentire Piramo russare. Tutto taceva. E le é venita in mente quella canzone che recita:
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