martedì 22 gennaio 2013

A Londra ci si innamora (spesso e male)

A Londra ci si innamora. Si, e anche spesso. E non succede ovunque, ma ci sono dei posti in cui é più facile che capiti. Quali?
Questi:
- al pub, dove in un modo o nell'altro finisci sempre per parlare (o sbiascicare con qualcuno se hai alzato un po' troppo il gomito) e non sai come quello che la sera prima ti sembrava il tuo destino, il giorno dopo non ti ricordi neanche come si chiami e sei costretta a cercare fra i numeri sul cellulare per ricordarti il suo nome. Naturalmente non lo chiamerai mai (e tantomeno ti chiamerà lui) e cosi' dopo due mesi, disperata alla ricerca di fare spazio nella memoria del cellulare, cancellerai il suo nome e il suo numero e ti resterà solo uno sbiadito ricordo di quell'innamoramento repentino e superficiale.
- alla festa dell'amico di quell'amico che é anche amico del tuo amico. In quelle feste, si é sempre troppi, c'é sempre una densità troppo alta per centimetro quadrato e fa sempre troppo caldo. Cosi' si finisce tutti un po' troppo vicini, non ci si ricorda più quante birre si é bevuto, ci si sfiora facilmente e cosi' parte l'innamoramento facile, anzi facilissimo, con tanto di bacio e scambio di numero. Il finale é sempre lo stesso, come quello dell'innamoramento al pub.
- a casa. Ti innamori del coinquilino bello e giovane, ti parte il batticuore ogni volta che l'incontri, arrossisci ogni volta che gli parli, aspetti ogni volta che esce dalla doccia per capitare per caso davanti alla porta del bagno per vederlo in abiti adamitici e iniziare a parlare delle prossime elezioni nel suo paese (che si svolgeranno fra un anno). Finisce che non ci combini niente, perché é troppo giovane e poi non ti guarda nemmeno. Ma tu non lo ammetti e racconti alle amiche che sei tu a non volerlo, ripetendo la stupida frase "don't shit where you eat, my dear".
- alle riunioni al lavoro. Ti innamori di chi conosci ad una riunione, ad una conferenza, ad un briefing. Interpreti lo scambio di biglietto da visita come futura proposta di matrimonio e ti stupisci che dopo 24 ore dal vostro incontro il tuo "innamorato" non ti abbia ancora fatto recapitare un anello con 30 diamanti (tutti del sangue, si intenda, come quelli del processo di Kimberley). Se il malcapitato ti chiedesse mai un incontro (sempre di lavoro) in bilaterale, tu, tapina come sei, quel giorno ti vesti anche con una scollatura e prima del suo arrivo ti metti il lucidalabbra (non si sa mai, ti ripeti, cieca di fronte alla verità).
- Davanti ad un tramonto a London Bridge, sul Serpentine, su una barca a Cambridge. Ti fai prendere dal momento, non consideri neanche le parole di chi hai davanti, che ti dice fin dal primo momento "io non sono il tuo ragazzo, io non ti amo e non ti amero' mai, io non ti voglio se non per divertirmi un po' con te". Tu, più che tapina, ti reciti altre parole nella testa che suonano "sei la donna della mia vita, quello che mi dai tu non me lo dà nessuna, come ho fatto senza di te tutta la vita?". Il risultato é una marea di frustrazione (tutta tua) e la stessa sorte che é successa a chi hai incontrato al pub (cancelli il numero, che tra parentesi hai imparato a memoria).
Ecco a Londra ci si innamora. Si, ma é difficile, difficilissimo. E' difficilissimo che duri. Che sia quello giusto. A Londra innamorarsi é uno sport, un hobby. Per l'amore vero, forse devi andare altrove. Forse non devi innamorarti. Ma fare innamorare. Gli altri, non te.    

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