sabato 22 settembre 2012

Notti difficili, mattini difficili, giorni facili

Svegliarsi alle 3 di notte e non riuscire a dormire. Svegliarsi con lo stomaco duro come un sasso, per il nervosismo o per il fastidio di esserci rimasta male. Rimanerci male più per la mia risposta che per la tua. Svegliarsi con l'immagine dei tuoi occhi su di me, che mi guardano persi. Si, mi guardano persi mentre io ti rispondo "I am not angry with you, I am pissed off by you" e poi il silenzio che cade e ci imprigiona. Girare le spalle e andarsene a dormire, pensando che sei ancora un bambino e certe cose non le capisci, che mi sono sbagliata io a pensare che tu fossi grande e maturo.
Cinque lunghissimi giorni da passare fuori Londra, lontana da tutto e da tutti, in compagnia del mio lavoro, che a momenti mi appassiona, a momenti mi annoia. Cinque giorni per prendere le distanze, per chiudere e spazzare via il vecchio, per lasciare il posto al nuovo, anche se mi fido sempre meno e la disillusione é una costante ormai della mia vita.
Un parco in cui correre prima di partire, per ripetersi che niente é per sempre, neanche l'illusione, neanche le finte amicizie, neanche gli amori di cui ti sei voluta convincere, neanche gli uomini che vengono e ti portano via per qualche ora, neanche i coinquilini compiacenti e piacenti.
Ma sai cosa? chissenefrega. Si, chissenefrega del mondo, degli altri, dei cuori rotti e incerottati, del tuo cuore anestetizzato, delle telefonate notturne, delle chiaccherate sul mio divano o su quello di qualcun'altro, dei treni da prendere e far prendere. Io oggi vivo un giorno facile, un giorno spensierato, penso solo a me stessa e vi mando tutti allegramente a quel paese. Si, voi, tutti voi, i personaggi del mio libro, intitolato vita.

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