martedì 25 settembre 2012

Buonanotte tesoro

Sul "Buonanotte tesoro" ho sentito il sangue pulsarmi nelle vene e andarmi al cervello. Non perché mi fossi emozionata, ma per la rabbia. La rabbia di dire "Scusa, ma tu chi sei per dirmi queste parole?". La rabbia di chi si sente inutile e vede la propria vita passargli davanti, mentre cerca il pulsante "pausa" per bloccarla e non lo trova. La rabbia di chi ha passato una serata a cena a parlare di cose di cui non gliene fregavano niente, mentre pensava "no no, io non sono fatta per questo lavoro". La rabbia di chi torna in albergo dopo una giornata iniziata alle 6 del mattino, compone un numero di telefono e sente la rabbia aumentare ancora di più, senza capire il perché. La rabbia di chi avrebbe voluto sentire l'altra persona all'altro capo del telefono dire "ciao, sono contento di sentirti" e invece ha sentito solo rantoli. La rabbia di chi vede e tocca l'egoismo altrui, sentendosi per prima in colpa per il proprio (che poi forse egoismo proprio non é). La rabbia di chi dice basta, io non ci sto. Non ci sto a mettermi la maschera, non ci sto a farmi prendere in giro da un altro, ancora una volta, non ci sto a scrivere un report con toni giornalistici quando io non sono una giornalista, non ci sto a tornare a casa (se si puo' chiamare cosi' una stanza) e guardarti negli occhi senza toccarti, mantenendo le distanze, mentre poi vorrei fare tutt'altro.
Ecco, buonanotte, si, buonanotte tesoro. Peccato che il mio di tesoro non mi abbia in nota. Peccato che il mio di tesoro non mi ami (e forse, anzi, sicuramente, é meglio cosi' perché molto probabilmente sarei infelice se fosse cosi'). Peccato che quello che mi ha scritto "Buonanotte tesoro" al 99% stasera si é portato a letto un'altra, non il barattolo di nutella. Buonanotte, buonanotte Francesca. Anche stasera ci sei tu con te stessa. Fattelo bastare.   

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