sabato 26 maggio 2012

Sopra il giorno di dolore che uno ha

Stoica. Sei stata definita cosi'. Lei piangeva, disperata. Io invece ero di marmo. Hai ballato, hai cantato, incredibile, hai anche rimorchiato. E alla fine, lei ti ha guardato e ti ha chiesto se tu avessi un cuore, perché potevi sembrare insensibile. Tu le hai risposto: ce lo dovrei avere da qualche parte, incerottato, la vita non é semplice, ma tengo botta. Sai perché tengo botta? perché i problemi nella vita sono altri, perché sono talmente disgustata che niente mi puo' colpire, perché la persona in cui ho riposto le mie speranze mi ha deluso cosi' tanto da scomparire, perché sono cosi' triste che non lo sono più, perché ogni giorno trovo una scusa per andare avanti, una ragione per vivere. Speranze? Io non ne ho, io prendo quello che arriva, un po' cinicamente, seleziono quello che non é proprio da buttare. Se dovessi dirti la verità, ti direi che vago in un tunnel nero, ma questo non risolve il problema. Se dovessi dirti la verità, ti direi che ho smesso di pensare a certe cose, a certe persone, perché mi faceva male. Se dovessi dirti la verità, ti direi che quando mi sveglio al mattino per qualche minuto cerco una bugia per rallegrarmi e motivarmi.
A breve é il mio compleanno. Arrivano i 32, senza un lavoro fisso e senza una famiglia. La pancia é vuota e lo sarà ancora, forse non si riempirà mai. E io volevo avere sei figli! Non posso mettermi a piangere come fai te. Non ho scelta. Continuo, anzi sai, sto organizzando una festa per cancellare il passato, per mandarlo a farsi fottere. Una festa in cui invitero' tutti i miei conoscenti, una festa senza pretese, solo per stare bene. Una festa in cui ci sarà la musica che piace a me, in cui ci saranno sorrisi, in cui ci saro' io che ballero' per ore, perché voglio celebrare il futuro. Una festa dedicata alla vita che ogni giorno ti riserva una sorpresa.
Allora, hai capito che non sono stoica? Ho un mare dentro di me. Per placarlo cammino, corro, scrivo. Ieri sono tornata a casa a piedi dal concerto. Sono andata su Chelsea Bridge a fumarmi una sigaretta e a pensare. A raccogliere i pensieri. E ho cantato mentalmente quella canzone su cui tu hai iniziato a piangere. Quella che recita "quando indietro non si torna, quando l'hai capito che la vita non è giusta come la vorresti te, quando farsi una ragione vorrà dire vivere, te l'han detto tutti quanti che per loro è facile". Ti é passata la voglia di piangere? Dai, guarda bene: c'é sempre qualcosa per vivere. Bisogna solo tagliare i rami secchi. Non é facile, ma si puo' fare.
 

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