lunedì 14 maggio 2012

Il meglio deve ancora venire

Stavi disponendo i biscotti con cura nel piatto quando la tua amica ha pronunciato quella frase. "Non te l'abbiamo detto per non farti rimanere male, ma vivono insieme da un po'". Ti sei fermata, ti sei aggrappata al lavello della cucina, l'hai guardata in faccia. "Vivono nella mia casa?". Hai aspettato un attimo prima di aggiungere "E dormono nel mio letto?". Lei ti ha guardato con dolcezza, come se volesse prendersi un po' della tua sofferenza passata e presente, del tuo stupore, del tuo fastidio. Ti ha risposto delicatamente "Fra, quella non é piú la tua casa, quello non é piú il tuo letto". Eh si, quella non é piú la mia vita. E quell'uomo o similuomo che sia, tu non lo vuoi piú da tempo. Eppure fa male ancora, eppure continui a riferirti a quella casa come la tua casa, eppure ancora non ti sei ripresa. Questi ultimi mesi, le delusioni recenti non hanno aiutato. Se sei arrivata qui a terra, ora sei ancora piú in basso. Ma nonostante tutto lotti per tirarti su, lotti per correre di nuovo, lotti per innamorarti di nuovo e crederci di nuovo. Lotti per andare avanti, perché é l'unica opzione che hai, ti stordisci per addormentarti, ti chiudi in bagno al lavoro a fare gli esercizi di respirazione. Ma hai una domanda che ti perseguita: se é vero che il meglio deve ancora venire, quando arriva questo atteso, voluto, cercato, agognato meglio? Risposta non pervenuta, per il momento. Pare che tutto sia ancora da giocarsi.

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