mercoledì 23 maggio 2012

Elenco da un diario di viaggio

Una Milano di sera, che ti sembra bellissima, solo perché sconosciuta, con i suoi tram con i sedili di legno, il vuoto delle strade, l'odore di smog e la pace di un chiostro, sul quale si affaccia la finestra della tua camera.
Un gruppo di studenti che ti ascolta, che formula domande intelligenti, che ti fa sentire che puoi condividere i tuoi valori, i tuoi pensieri. Un messaggio che lasci loro, chiaro e netto, per dirgli che sono loro il vettore del cambiamento.
Le braccia spalancate di una bambina che ti corre incontro davanti alla stazione. Tu che ti abbassi e ti fai abbracciare, mentre assapori il ritorno a casa.
Una porta chiusa, il solito silenzio, la solita delusione. Come per dire che niente cambia, ma che sarai tu a cambiare.
Le lancette dell'orologio da spostare di nuovo, l'odore di Bruxelles appena scendi dal treno, amici da andare a trovare, bambini da prendere in braccio, amiche da ritrovare di fronte a un bicchiere di vino, tra risate e botte di allegria.
Padri professionali da ascoltare, consigli, frasi importanti che ti invitano ad andare avanti. Che dicono puoi conquistare il mondo se vuoi e ci manchi, tanto.
Un viaggio in bicicletta, dietro la tua bicicletta, in piena notte, in una Bruxelles deserta, vagando fra Rue de Bailli et Trinité, mentre mi aggrappo alle tue inesistenti maniglie dell'amore per non cadere e tu parli parli parli e mi stordisci come sempre per poi abbracciarmi e dirmi la solita frase "fais attention à toi".
Dei rami secchi da tagliare al tuo ritorno, perché non vuoi piú vivere cosí, perché vuoi essere padrona della tua vita.
E ora, preparati al prossimo viaggio...

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