martedì 10 aprile 2012

To love somebody

Mi siedero' davanti a te e ti ascoltero'. Tu parlerai, all'inizio sarà un po' dura, sospirerai e tirerai fuori il tuo magone. Io ti ascoltero', prendero' nota mentalmente, sentiro' una morsa sul cuore di fronte ai tuoi occhi persi nel vuoto, che chiedono perché, perché é successo, perché proprio a me. Io staro' zitta, io faro' finta di aver poco da dire. Non ti raccontero' i silenzi della mia esistenza, i momenti di gioia, né quelli di smarrimento. Non ti diro' del mio cervello che lavora sempre, che non sa fermarsi mai, dei sussulti del mio cuore, delle mie lunghe notti, prima insonni, ora di completo abbandono. Non ti raccontero' neanche del fatto che non riesco a ricordarmi quando l'ho visto l'ultima volta, lui, si proprio lui, quello che per anni é stato il detentore del mio cuore, dei miei sentimenti, l'uomo per me. Non ti raccontero' neanche del fatto che ieri ho pensato ad un altro, perché era il suo compleanno, perché ha festeggiato trent'anni. Io mi ricordo come lui ha festeggiato con me i miei 30 anni. Mi ricordo la colazione a letto, la sorpresa, quell'anello che ho messo una sola volta, perché ho perso subito una pietra, come presagio del fatto che la nostra storia non poteva durare, non poteva resistere alle prove della vita. Non ti raccontero' nemmeno dei miei ultimi incontri, di quelle persone che entrano silenziosamente nella tua vita e ne escono sulle punte dei piedi, usando la porta sul retro del mio cuore. Non ti diro' che sono scuse per andare avanti, palliativi, da dimenticare, da scartare per principio, da incartare nella carta dell'oblio. Parleremo solo di te, trasformeremo i tuoi occhi tristi in occhi sereni, pieni di luce e gioia. I miei non importa. I miei sono persi. Li ho lasciati a qualcuno, a qualcuno di cui non riesco a ricordare l'ultima volta che mi sono persa nei suoi occhi, li ho lasciati ad un matto, li ho lasciati a chi é uscito dalla mia vita sulle punte dei piedi. 

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