mercoledì 11 aprile 2012

Le tasche piene di sassi

Chiudi la porta del bagno e ti senti le gambe tremare. Le guardi e vedi che tremano veramente e ti dici che non puoi andare avanti cosi'. Non puoi reagire cosi', neanche fossi una ragazzina al primo appuntamento. Ti chiedi come fare a tornare al tavolo e allora decidi di scappare. Trova una scusa e vai a casa, é abbastanza tardi per andare. E' cosi', quando capisci che ti puo' interessare veramente reagisci in questo modo, tu che ami fare la donna vissuta. Cosi' torni al tavolo, prendi le tue cose e saluti, inventi che devi andare, sai non so se trovo l'autobus, non ti preoccupare, vado da sola, sai, preferisco, magari ci vediamo venerdi', ma sono già impegnata, ho una cena. E fuggi via.  
Prima di tornare a casa ti fai il solito giro per le case bianche di Pimlico. Fa freddo pero', ma cammini e metti a posto le idee, che a posto tanto non ci vanno. E allora ripensi a quella sorpresa trovata sulla tua scrivania oggi. Un libro con un post-it attaccato sopra. Un libro in italiano, per farti piacere, da qualcuno che non conosce la tua lingua e non si rende conto che ti ha regalato un libro che non é da regalare. L'ho comprato pensando a te, ti ha detto, e tu perdoni, anche se non vuoi finire a fare la spogliarellista come la protagonista del libro. Dici solo grazie per aver pensato a me, é il gesto che conta. Questo non lo devo nascondere, con questo ci posso dormire accanto, perché non fa male, anzi a momenti conforta, con il suo post-it bianco sulla copertina e quella calligrafia perfetta, fa dimenticare il passato che vorrebbe essere presente.
Sono sola stasera senza di te, mi hai lasciato sola davanti al cielo e non so leggere. Vienimi a prendere, mi riconosci, ho le tasche piene di sassi.   

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