martedì 29 novembre 2011

Wearing a gear

Ti svegli e ti senti le ossa rotte. Ti fanno male, come se ti avessero picchiato. Eppure ti alzi, fai finta di niente. Ti guardi allo specchio con un occhio solo, perché vuoi fare presto, perché hai sonno, perché ti sei appena svegliata. Mentre ti prepari ti ripeti la solita frase, quella che ti dice che la vita é una lotta, lascia da parte i sentimentalismi, preparati ad affrontarla. Ti ricordi che sei forte, a volte fortissima, che anche oggi puoi dare il meglio. Cerchi di darti un'aria professionale e esci, pronta a mangiare la strada e non solo, pronta ad aggredire prima di essere aggredita, pronta a farti valere, pronta a cercare di capire. Hai bisogno di un lavoro che ti motivi, che ti faccia sentire di avere un obiettivo. Hai bisogno di sentirti utile, di fare qualcosa per cambiare il mondo, per renderlo piú giusto, piú umano.

Oggi hai saputo mettere la maschera, hai saputo dare il meglio di te, pur restando sempre te stessa. Hai detto quello che pensavi, sei stata scettica, hai criticato, non hai solo annuito. Perché hai capito che é giusto avere un approccio diverso, é giusto non dire sempre si. Stasera vai a casa con questa vittoria in tasca, che ti fa sentire meno amara questa pillola che ingoi quotidianamente.

Un giorno, sarai una persona diversa. Non sarai piú sensibile. Avrai lavorato cosí tanto su te stessa da saper essere sempre neutrale, né felice né infelice. Eppure quando ci pensi, ti dispiace, perché sai che quella persona non sei tu. Ma per vivere meglio, sarebbe piú semplice. basterebbe dimenticare i sorrisi e lasciare seccare le lacrime. Quelli li potresti riservare per una persona speciale, per delle persone speciali. Per quelle che sono parte della tua vita. Della tua vita reale.

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