venerdì 18 novembre 2011

Ricaricare le batterie

C'é una soluzione chiara in questa città per salvarsi: guardare il cielo o andare a camminare sul Tamigi. Il cielo puo' essere blu, pulito, senza nuvole, con la luce del sole che ti ferisce gli occhi. Ti senti bene, quando alzi gli occhi al cielo. Anche a Bruxelles lo facevi, ti fermavi e tiravi su lo sguardo, ma vedevi solo nuvole e grigiore. Quante volte in questi mesi hai tirato su gli occhi e ti sei detta "forse non é poi cosi' male, forse ce la posso fare, forse devo credere un po' più in me stessa, forse devo capire che sono umana, posso sbagliare".


E poi ci sono le solite passeggiate sul Tamigi. Le fai normalmente da sola, cammini per ore, guardi l'acqua, e ieri, per una volta, stranamente, non hai avuto paura, non ti sei sentita debole, ma parte di un sistema, di quel sistema. Nei momenti più duri hai pensato che ti sarebbe piaciuto non stare a terra, ma sprofondare li' dentro, scomparire. Ma sapevi che era solo un'illusione, un momento di debolezza.


Ora sei andata avanti, ora ti senti meno stanca, più forte. Ma continui sempre a guardare in alto per ricaricarti, per perderti in quei colori, in quella vastità. E ricarichi le batterie.

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