mercoledì 19 ottobre 2011

Tornare a Londra

Tornare a Londra significa ricominciare a incontrare ogni notte l'insonnia. Significa svegliarsi alle cinque, scendere in cucina a farsi un thé, sedersi sul solito divano a guardare fuori, anche se ora il cielo é nero, scuro, impenetrabile e senti il freddo nelle ossa. Significa anche sentire la nostalgia di casa, sentire la necessità di sedersi in cucina con una tazza di cioccolata calda a ridere e scherzare, per non pensare ad altro, intervallando le risate con qualche sospiro. Significa continuare a digerire questi mesi, lentamente, ma con la volontà netta di andare avanti e stare bene, prima di tutto con te stessa e la tua solitudine. Perché io conoscero' anche tanta gente, ma amo stare sola, camminare da sola, sedermi a pensare da sola, perché il mio cervello non si ferma mai, non smette mai di cercare, analizzare, porsi delle domande. Tornare a Londra significa avere voglia di tornare a cucinare, di fare una torta per sentire l'odore buono che il forno sprigiona, di comprarsi una teglia nuova perché le tue sono altrove, lontane, bloccate in una vita passata e da dimenticare per andare avanti. Tornare a Londra dopo solo quattro giorni per riaffermare che devi cambiare, non devi più lasciarti fare, devi affermare te stessa, la tua personalità, le tue scelte. Tornare a Londra significa anche cercare di tornare a dormire, lasciare i pensieri da parte, insieme ai battiti sconclusionati del tuo cuore, che tanto non capisce mai niente e va sempre nella direzione più sbagliata e più complicata. Tornare a Londra significa accettare gli altri per quello che sono, lasciare da parte le incomprensioni e camminare, prima di tutto da sola, per le strade di questa città, col sorriso sulla bocca. Perché questa é la mia vita, questa sono io, questa é come dico sempre, la mia chance per fare il grande salto. Quello dell'età adulta.

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