sabato 1 ottobre 2011

La valigia con le rotelle

Svegliarsi al mattino con la voglia di scrivere, di raccontare, di pensare e riflettere. Svegliarsi per codificare i propri pensieri, perché scriverli li fa sembrare veri e fanno meno paura. Scriverli per capire che c'é del positivo, del bene, insito segretamente in noi e nelle persone che incontriamo. Scrivere mi serve a capire che il peso del cambiamento puo' essere condiviso, a volte lasciato da parte, trasformato in un tesoro. Questo é il mio tesoro: é la seconda possibilità che mi é stata data, per capirmi e rendermi una persona più forte.

Ho quasi l'impressione di aver vissuto più qui in due mesi, che nella mia vita. Io, qui, da sola, straniera in una terra diversa, un'isola non solo geograficamente parlando, ma anche mentalmente, un altro mondo. Quante volte quando cammino per strada mi sento come un extraterrestre, fatico a pensare e a capire. Non é una questione linguistica, é sentirsi un alieno, cercando un appiglio a cui aggrapparsi per non cadere. Allo stesso tempo, questo é il momento della crescita, del grande salto. E' il momento in cui persone sconosciute mi invitano a credere in me stessa, a non cedere, ad andare avanti. E' il momento in cui capisco che l'appiglio sono io, sono le mie forze, la mia capacità di andare avanti, di voltare pagina, anche se ogni tanto torno a rileggere le pagine del passato.

So che ci sarà un giorno in cui smettero' di essere un'aliena e mi sentiro' un po' morire quando lascero' questa isola. Un'isola reale e metaforica, un'area protetta, l'isola delle possibilità, della chance, direbbero i francesi, sulla quale ricostruire una vita, fisicamente e mentalmente. Inizio a costruire quel momento, la vita é come una valigia, la riempi, la svuoti e la riempi di nuovo, di sentimenti, paure, esperienze belle e brutte. Che il viaggio cominci. Non lo dite a nessuno, ma é già iniziato, tanto tempo fa. E allora c'é solo da andare avanti, tanto questa valigia ha le rotelle!

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