venerdì 21 ottobre 2011

Shake me all night long

Camminare per ore, fino a consumare le scarpe. Ascoltare chi ti parla, cercare di concentrarsi, mentre ti dici "peccato pero'". Scoprire nuovi angoli di Londra, mentre cerchi qualcosa di vecchio e conosciuto. Guardare per ore il Tamigi, sentirne l'umidità mentre stai appoggiata ad un muretto, vederlo grande, accogliente, avvolgente. Tornare a casa tardi, stanca, un po' a pezzi, ma finalmente sobria, senza neanche una goccia di alcool in corpo, tanto lo sballo ce l'hai da sola nella tua testa o forse non c'é più niente per cui sballarsi o da negare o da dimenticare. Sentire la tristezza che bussa alla porta e non aprire, perché fingi di non essere in casa, anche se lei insiste per entrare e invaderti l'anima e la vita. Sapere di essere un po' alla frutta, ma decidere di ricominciare dall'antipasto, perché nella vita nessuno ti nega mai di ripassare dal via, come a monopoli. Fumarsi una sigaretta solo per scaricare la tensione, sentire il sapore che brucia in bocca e provare a rilassarsi. Non avere il tempo materiale per te stessa, per prenderti cura di te e del tuo benessere, per telefonare e fare gli auguri. Andare a ballare, scatenarsi, fregarsene di tutto e di tutti, un po' come se fossi nel salotto a casa tua. Respirare, si proprio respirare e andare a letto perché finalmente vuoi dormire, vuoi rilassarti, vuoi smettere di pensare, vuoi la tua pace e il tuo tempo. E chi se ne frega del disordine mentale e fisico!

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