lunedì 26 marzo 2012

Where does the good go

Dovresti essere a letto. Ma ancora una volta, in giorni cosi' non si puo' dormire, bisogna celebrare gli eventi. Bisogna celebrare le emozioni che hai vissuto, quella chiamata inaspettata per sapere come stessi da chi non ti saresti mai aspettata, per sapere se andasse veramente tutto bene, la conferma che sei condannata a qualche altro mese di vita londinese e che non sei proprio da buttare, una cena con le coinquiline in cui finalmente ridete e non vi fate troppi problemi, in cui vi dimenticate i piatti sporchi e i rumori molesti, E poi quella chiaccherata, quel chiarimento, quell'abbraccio stretto, che ti fa dire che non hai perso sei mesi della tua vita, ma che sotto sotto ne é valsa la pena,anche se ha fatto un po' male, se ti ha messo un po' in crisi, ma questa crisi ti ha aiutato ad andare avanti, ad accettare il cambiamento, la nuova Francesca, un po' spregiudicata e matta come una ragazzina, un po' saggia come una donna adulta, che ne ha viste un po' di tutti i colori. Per la prima volta dopo mesi, senti che Avenue de la Couronne é un ricordo lontanissimo, che ora c'é posto per il futuro dentro di te, sei finalmente pronta, a lasciarti andare. Ce l'hai fatta, e mentre te ne rendi conto ti senti gli occhi che si riempioni di lacrime. Si, di lacrime di gioia. Hai sofferto, é stata dura, sono stati nove mesi difficili, ma é finita e sei cambiata. Sei cresciuta...hai vissuto e non ti sei tirata indietro. Perché questa é la vita e merita di essere vissuta, cosi'. Nella gioia; Nella sofferenza, temporanea. Nella consapevolezza di quello che sei e che stai diventando. How do you know when to let go, where does the good go? Lo sai dove va e ti metti a ridere, di cuore. 

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