giovedì 1 marzo 2012

J'ai démandé à la lune

Stavi camminando e ridendo sullo Strand. Stavi avendo una di quelle botte di allegria che ti vengono ogni tanto, eravate in due piegate dal ridere quando il telefono ha squillato. Hai sperato, ti dà fastidio ammetterlo, ma hai sperato che fosse lui, che ti dicesse che aveva cambiato idea. Ma le tue speranze sono state presto disattese. Non conoscevi quel numero, ma non hai impiegato molto a capire chi fosse. Non hai risposto, nel vostro patto la risposta non era inclusa. Ti sei detta che é stato scontato, che sapevi che se avesse chiamato lo avrebbe fatto giovedi'. E cosi' é stato. Hai continuato a camminare, a fare finta di niente, hai detto una bugia alla tua amica e sei andata avanti. Mentre tornavi a casa, hai camminato pianissimo. Il telefono é tornato a squillare. Tu hai guardato la luna, ma non hai risposto. Hai chiesto alla luna il perché, il perché di quel silenzio che é caduto fra di voi, il perché la vita non vada mai come vuoi tu, il perché di quella chiamata che non volevi ricevere, mentre ne aspettavi un'altra, che forse non arriverà mai.
J'ai démandé à la lune si tu voulais encore de moi. Elle m'a dit je n'ai pas l'habitude de m'occuper des cas comme ça.

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