venerdì 2 marzo 2012

Shoe box

Sei tornata ubriaca stasera, non ne vai fiera. Ma non hai potuto fare altrimenti, hai bevuto un po', per dimenticare, per lasciarti andare, per sentirti più leggera, perché comunque ti senti quel cavolo di peso sul cuore. Daresti l'anima pur di togliertelo, pur di sentirti leggera, leggerissima. Hai parlato cosi' tanto, hai svuotato il sacco, hai sentito gli acuti della tua voce, ti sei detta che se ci fosse stato lui non avrebbe apprezzato. E invece chissà dov'é lui, mentre tu ti aggiri per il supermercato un po' stordita cercando di ricordare cosa ti potrebbe servire domani, tranquilla, perché sai che a quell'ora non lo puoi incontrare. Poi hai fatto una telefonata, una sola, per dire vivi, sii felice. A momenti quella telefonata l'avresti fatta a te stessa, ma non potevi chiamarti da sola. Cosa ti diresti se potessi: ti diresti ancora una volta dimentica, ti diresti hai fatto bene a fare quello che hai fatto, non ti guardare indietro, non ti pentire. Eppure non lo fai, ma giochi ad harachiri col tuo cuore. Ti diresti tutte quelle cavolate che sei bravissima a dirti, ad inventare per andare avanti, dritta contro un muro che non puoi buttare giù a testate.
Ma lui non c'é. Ci sei tu. Allora metti su una canzone di Indochine, ti fai un thé per farti passare la sbronza e te ne vai a letto...et crois-moi des fois j'ai peur de la vie dehors et de tout ce que je vais décrouvrir dehors...on s'énnuira, on s'oublira...mais tu vois, un jour tu comprendras, tu nous retrouveras...et on partira fabriquer nos vies. 

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