sabato 21 settembre 2013

Ritornare alla vecchia vita

Stasera ho annullato tre mesi. Stasera era giugno nella mia testa, anche se é metà settembre. Sono uscita, senza pensieri per la testa. Sono uscita con la stessa disillusione che ho sempre avuto a Londra per tutti questi mesi. Mi sono divertita, ho scherzato, penso di essere stata piacevole. Mi sono forzata di esserlo. Non ho mostrato amarezza, non ho mostrato cicatrici. Ho recitato una parte, quella che Londra mi ha attribuito. Ho parlato con gente sconosciuta, sono stata cordiale.
Ho parlato a lungo con te. Abbiamo scherzato sul nucleare, che é il tuo lavoro, sul tuo capo "un peu trop français celui-là", sulla politica troppo distante dalla realtà. In un certo senso, ho gradito che ti sia avvicinato per parlarmi. Non osavi chiedere, cosi' ho parlato io. La domanda la vedevo li' sulle tue labbra piccole e sottili. Cosi' ho dato la risposta prima di sentire la domanda arrivare. Ci siamo guardati e ci siamo capiti. Non ci sono state molte parole. Ci sono state due persone che si conoscono anche poco, ma che nonostante tutto, si capiscono.
Ho camminato per le strade di Pimlico in bilico. Era l'alcool che avevo in corpo. Non me ne fregava molto di fare l'altalena per strada, di camminare storta. Ho incontrato la coinquilina che rompe sulle scale. Non ho avuto mezzi termini. Ho detto "stasera devo dormire. Vorrei il silenzio". In camera mi sono chiusa nel mio silenzio. Con i tappi di cera nelle orecchie. C'ero solo io e i miei pensieri. E una pancia che gorgoglia, parla. E non dice cose belle. Per niente.
  

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