lunedì 9 settembre 2013

I've never been so far

Ci sono delle volte che mi spavento. Si, ho una paura nera. Come mi é successo ieri sera. Tu mi hai mandato una foto, modo molto gentile per farmi vedere che stai bene. E io appena l'ho vista ho riconosciuto, trovato, rintracciato subito i punti che mi piacciono di te. La stempiatura. La ruga sotto l'occhio destro, che spesso accarezzo. La forma che il labbro inferiore prende quando sorridi. L'espressione stupita che hai ogni tanto sul viso. Ho avuto paura perché significa che fai parte della mia tappezzeria, cosí presto, solo dopo qualche mese. Se chiudo gli occhi e allungo la mano posso toccarla quella ruga, posso sentire l'incavo sotto i miei polpastrelli. Posso sentire il tuo odore nel mio naso. La morbidezza della tua pelle. La forza delle tue braccia. E sai che io cerco di frenare, di andare piano. Ma una foto e questi pensieri, mi spiazzano. E sospiro e conto fino a 5. I giorni che mancano al rivedersi. Solo 5. 5 per avere non solo sensazioni mentali, ma per averti fra le mie braccia, fra le mie mani. 5 volte dodo o ninna nanna come lo vuoi chiamare e poi torni. E il respiro si blocca. Per la gioia.

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