mercoledì 15 febbraio 2012

Like crazy

Un film. Un film che sembrava nostro. Un film che raccontava la nostra storia d'amore. Un film sullo stordimento dell'inizio, il cuore che batte, l'emozione del primo bacio. E poi sul quel rapporto che abbiamo costruito nei mesi, sapendo che aveva una data di scadenza, un biglietto aereo di ritorno, un paese in cui tornare, un ultimo anno di università da completare. La tristezza della separazione, sentire la tua mancanza quotidianamente, l'incertezza del domani, le ore passate al telefono, delle volte senza capirsi, e non per colpa della lingua. E poi il contare i giorni al prossimo aereo, la fretta del volo, quando mi dicevo, tra due ore sono fra le tue braccia, gli abbracci, i "mi sei mancata" e poi di nuovo la tristezza del ritorno, le lacrime, che scendevano sempre all'aeroporto, quando ti salutavo e mi chiedevo "chissà se lo rivedro'". Mi ricordo la frustrazione di quando ti volevo accanto a me e tu non potevi esserci, mi ricordo quando venivo a trovarti e tu mi dicevi che ti sentivi bene a vedermi li' accanto a te, mentre dormivo, ti sentivi sicuro, tutte le paure scomparivano, mi ricordo le litigate per la stanchezza della lontananza e i dubbi sul futuro. Quattro anni della nostra vita, li ho visti ieri condensati in un film. Cosa ne é rimasto? un rapporto basato sull'affetto, sulla stima. Sei tu che chiamo se ho un problema o una bella notizia, sei tu a cui scrivo perché so che mi risponderai. Sei ancora il migliore per me, lo sai, te lo dico sempre. Come mi dicevi tu: tu es la pluie, moi tes goutes.   

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