martedì 14 febbraio 2012

La poupée russe

Erano mesi che volevi andare da quelle parti, mesi che volevi vedere l'altra Londra. Poi hai parlato a lungo con la tua amica, ha capito come ti senti e ti ha dato un numero, di uno sconosciuto. Ti ha detto vai, siediti e ridi, vedrai ti divertirai, starai bene. E cosi' hai preso la metro, in cerca di un contatto umano vero, ti sei spinta fino a quella casa. Hai camminato per strade sconosciute, con poche donne per strada e tutte velate. Ti sei chiesta se fosse stata una buona idea, ma sei andata avanti. Hai suonato alla porta e ti ha aperto un sorriso. Ti sei seduta in cucina e hai bevuto un thé. E mentre lo sorseggiavi, é arrivata la tua poupée russe. E' entrato in cucina con un'aria da artista, alto, magro, a momenti spigoloso. Ti ha guardata e ti ha scavato dentro. E' bastato uno sguardo, uno solo rivolto a te, per capire. Hai notato l'assenza di accento nella voce, ma una certa aria da Europa dell'Est. Non hai chiesto, sei rimasta in silenzio. Per il resto della serata hai solo osservato e sei stata osservata dalla tua poupée russe. Poi, poco prima di andare via, hai sentito le parole uscire dalla sua voce, due parole, nella tua lingua preferita e li hai risposto, stupita, perché non poteva sapere eppure ha saputo. Hai risposto e hai chiesto, hai osato. Sono russo, ma ho vissuto in Francia per anni, ti sei sentita rispondere. E poi non ha e non hai smesso di parlare fino alla fermata della metro, hai maledetto un po' la sua bicicletta, perché avresti voluto essere riaccompagnata a casa da quella voce, da quell'uomo grande, strano e affascinante. Vi siete salutati cosi', con un cenno della mano, senza lasciare traccia.
Non potevi lasciare traccia, non sei pronta, non puoi. Ti senti il cuore graffiato, dalla vita, da te stessa, dai tuoi sbagli, dalla collezione di storie di pseudo-amore inconcludenti che hai avuto. Ora vuoi il silenzio, l'assenza, perché ti sei data via troppo facilmente, troppo in fretta e ne paghi le conseguenze. Ma quella poupée russe ti ha fatto bene, ti ha fatto sorridere, ti ha fatto passare una bella serata. Ora riponila nell'armadio, insieme a tutte le altre. D'altronde, the rest is still unwritten.  

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