martedì 13 agosto 2013

Sdraiarsi per terra

Sono giorni che vado lí e mi sdraio per terra. Mi sdraio per terra e chiudo gli occhi. Mi sdraio per terra e fantastico. Mi sdraio per terra e sogno. A volte leggo anche. Ieri, ancora una volta, mi sono sdraiata per terra. Non stavo bene, per niente. Ma quella musica delicata, dolce, orientale, ha curato un po' il mio mal di pancia. E mentre ero sdraiata, ho pensato a te. Ho pensato al fatto che non ci parleremo piú. Al fatto che tu lascerai probabilmente questo paese, senza che nessuno dei due si sia rivolto ancora una volta la parola. Mi sono quasi vista davanti il biglietto da firmare. Lo spazio bianco fra le frasi, sempre uguali, degli altri. Io non scriveró. Io non verró a nessun party, se mai lo organizzerai, anche se per mantenere la facciata, dovrei. Basta. Sparirai. Sei già sparito. Anche io sono andata via. Cosí ho voluto. Cosi hai voluto. Decisione piú o meno all'unanimità. Archiviata, ma non sempre dimenticata.
E cosí, ho sospirato e ho pensato ad altro. Ho pensato ai mocassini. Si, proprio a loro. Al modo in cui mi guardano, alla dolcezza dei baci che mi danno, alla tenerezza delle mani che mi accarezzano, a quel profumo delicato di uomo. Du pure bonheur. Come dicono giustamente i francesi.  Du pure bonheur che porta via la tristezza, o meglio l'amarezza dei ricordi.

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