lunedì 12 agosto 2013

A la prochaine

Doveva esserci la pioggia e c'é stato il sole. Doveva essere una "fuga d'amore" da qualcuno un po' troppo invadente e lo é stato. Dovevano essere lunghe chiaccherate e lo sono state. Dovevano essere lunghe notti di sonno e sono stati risvegli antelucani da sole splendente, a momenti invadente. Ci si doveva perdere in una Londra insolta ed é stato cosí. Tutto condito da cibi da scoprire, visite di uomini con mocassini che spuntano e si perdono nel mio building, musica da scovare in un negozietto a Shoreditch o ascoltare su una coperta alla Royal Albert Hall, improbabili scrittori professori da conoscere, insalate da gustare fra gli shabby chic londinesi, vestitini da contrattare con sorridenti commesse cinesi, che amano l'Italia e che fanno sconti perché siamo italiane, libri da dedicare per poi rivederli apparire nella libreria, sempre instabile e un po' ambulante, della mia stanza, in un futuro prossimo, uomini da conquistare o da cui farsi conquistare attraverso la strategia un messaggio al giorno toglie il dubbio di torno (se di dubbio si puó parlare). E infine una colazione per ricordare la nostra Bruxelles e i tempi andati. E soprattutto, una sola parola, o meglio locuzione verbale (ho qualche reminescenza della grammatica italiana anche io): à la prochaine, ma chère amie!

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