giovedì 9 maggio 2013

Un libro per un giorno futuro

E' un libro. Niente di speciale. Me l'hai regalato tu. E io per protesta contro di te, non l'ho mai letto. L'ho addirittura nascosto dietro gli altri libri, pur di non vederlo. Sai com'é, mi ricordava te. Mi ricordava noi. Mi ricordava quando sono stata felice con te. Poi il coinquilino bello e dannato un giorno mi ha chiesto un libro da leggere e gliel'ho dato, ancora una volta per non vederlo. Gli ho addirittura detto "tienilo pure, non ho fretta di leggerlo". L'ho fatto per dimenticare, per fare in modo che non mi capitasse fra le mani insieme ai ricordi. Ieri ho aperto il ripostiglio e l'ho visto lí quel libro, fra gli stracci per pulire per terra. Ho maledetto un po' il coinquilino bello che l'aveva buttato lí e anche me stessa. L'ho ripreso fra le mani, ho cercato un segno di te, ma non c'era. "Figurati", ho borbottato. Mi sono chiesta se lo dovessi leggere, se dovessi finalmente seguire il tuo consiglio. Ho scosso la testa e l'ho appoggiato fra gli altri libri, stavolta visibile. Il tempo rimargina le ferite. Il tempo fa capire gli sbagli. I miei. Il tempo fa tanto. Ma io resto cosí, in silenzio, bloccata. Se potessi parlerei, forse dovrei, ma per ora non posso. Non riesco. Per ora guardo quel libro dal letto appena sveglia e dico "un giorno, ci riusciró". Si, un giorno.   

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