martedì 14 maggio 2013

L'altalena

Il mio sport preferito a Londra é finire al supermercato dieci minuti prima che chiuda, mentre torno verso casa, e correre fra le corsie vuote, alla ricerca di quello che mi manca e che mi scordo sempre di comprare. Negli ultimi mesi ho applicato una vita di sussistenza. Compro giorno per giorno, tanto non so cosa faró il giorno dopo. E quindi il mio sport londinese preferito l'ho praticato spesso. Alcune volte lo pratico un po' bevuta e allora le corsie del supermercato si fondono, si muovono davanti ai miei occhi. Ondulano, ma forse sono io che non riesco tanto a stare in piedi. Ieri sera mi sono bastati due bicchieri di vino per ritrovarmi ad ondulare in un supermercato ormai vuoto, con la voce pakistana o indiana che ripeteva "chiudiamo chiudiamo, muovetevi", mentre cercavo di accaparrare cosa mi sarebbe potuto servire. Faticavo a mantenere l'equilibrio, ma ero lucida. E pensavo "meno male che tu sei andato via, altrimenti mi avresti sgridato". Si, mi avresti detto "non ti voglio piú vedere cosi, capito?". Ah, mi é mancato quel rimprovero. Ah, mi si é un po' stretto il cuore. E ho pensato che siamo sempre su questa benedetta altalena. Andiamo un po' su, andiamo un po' giú. Ma se ci fossi tu, sarebbe bello anche andare giú. O forse questo significa solo innamorarsi. E accettarlo.

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