martedì 7 maggio 2013

Fine settimane di certezze

E' stato il fine settimana della crescita. Si, del vederci tutti insieme grandi, adulti, seduti in una tavolata al sole, con i neonati che discutevano fra di loro e l'odore buono di bimbo nel naso. E' stato il fine settimana del ritrovarsi a Place des Palais, mentre io continuavo a chiedermi dove fosse. La mente dimentica, si, il cuore, no. E' stato il fine settimana in cui in una piazza con 500.000 persone io, con la solita fortuna, mi sono trovata proprio davanti a te, che indossavi proprio quel maglione che ti avevo regalato io con tanto amore. Si, con tanto amore, mio caro distruttore di sentimenti. Te lo avrei strappato di dosso quel maglione, come tu hai fatto con me, con la mia vita brussellese. Me l'hai tolta, insieme anche a quel briciolo di autostima che avevo costruito in anni e anni di lavoro su me stessa. L'autostima l'ho recuperata a picconate contro me stessa, della vita brussellese mi sono rimaste le briciole. E' stato il weekend della Brasserie de l'Union, con i suoi vetri unti, un po' disgustosi, con le battute sui miei presunti problemi digestivi e la zuppa di lenticchie, su nos hommes che diventano pesanti quand ils sont bourrés. E' stato il weekend del nostro amore mai nato, né dichiarato, ma sempre celato fra gli sguardi, le risate, i rossori del viso, le mani che si sfiorano, incorniciato dalla frase " a che punto siete voi due? chi va dietro a chi ora?". Con questo sono tornata nella mia Londra, sotto il sole. Sotto il cuore che batte. Con la convinzione che tornero', si tornero' a riprendermi quello che mi spetta. Che tu me l'abbia tolto o no.

Nessun commento: