mercoledì 20 novembre 2013

La cena dei farmacisti

Mi hanno invitata, come parte del mio lavoro. All'inizio ero dubbiosa. Non amo queste occasioni mondane, da vestito quasi da sera. Poi la mia capa ha insistito (é importante andare, mi ha ripetuto fino allo sfinimento) e cosí sono andata. Mi sono detta che avrei mangiato bene e bevuto champagne tutta la sera.
E cosí ieri sera dopo lavoro, mi lancio nel Tubo e mi dirigo verso la cena dei farmacisti. La organizzano a Mayfair, nella centralissima e chiccosissima Londra. Un quartiere bello, ma intrigato peggio di un labirinto. Io naturalmente sono in ritardo. Mi sono fermata a parlare con una collega al lavoro prima di uscire e sono uscita tardi, chiaro acte manqué che indica che non muoio proprio dalla voglia di andarci. Mi infilo nelle strade buie del centro, rischiarate dal bianco dei palazzi. Trovo la strada facilmente e inizio a contare i numeri civici, quando visibili. Ci siamo quasi, mi dico, quando vedo una freccia verso un palazzo con qualcosa scritto in un carattere minuscolo. Non mi fermo neanche, entro, penso dentro di me quante cene dei farmacisti ci saranno a Londra? 
Getto uno sguardo all'orologio mentre faccio la coda all'entrata e mi rendo conto che sono in ritardo. La ragazza all'accoglienza non trova il mio nome sulla lista degli invitati. Io mi spazientisco un po' e insisto che ho l'invito con me. Glielo faccio addirittura vedere e lei mi fa entrare e aggiunge "é fortunata, sono ancora all'aperitivo, la cena inizia fra 15 minuti". Arrivo nella sala del rinfresco, prendo un bicchiere di champagne al volo e inizio a bere. Mi guardo intorno. Mi si avvicina un uomo sulla sessantina (a queste cene non ci sono mai uomini belli e affascinanti) e inizia a parlare.
Cosa l'ha portata qui?
Mi occupo di salute, dico io (e vedo lui che mi guarda un po' perso). E lei?
Io sviluppo siti internet.
Ah, interessante. Per le aziende farmaceutiche?
Ehm, no, per tutti.
Ah. 
Ha votato per il miglior sito web dell'anno?
Sito web delle aziende farmaceutiche? 
No. Ma lei ha una fissazione con i farmacisti?
No, assolutamente. Ma scusi, siamo alla cena annuale dell'associazione dei farmacisti. 
Ehm, no, siamo alla cena annuale di coloro che sviluppano siti web, signorina. 
Eh?
La sua é la scusa migliore che abbia mai sentito per infiltrarsi ad un party senza essere stata invitata!

Morale: la cena dei farmacisti era next door. Per accedere alla sala si passava da un palco, su cui stavano facendo il discorso inaugurale. Sul palco c'ero io trafelata e il presidente dell'associazione dei farmacisti. Momenti di pura ilarità. Con tinte porpora sulle guance. Fortunatamente l'età media era 75 anni. Dormivano tutti, seduti nei tavoli splendidamente addobbati!

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