lunedì 17 giugno 2013

La prima telefonata

La prima telefonata é sempre un po' difficile. L'imbarazzo si taglia a fette, le voci non assomigliano per niente a quelle reali, sembrano sempre uscite da un cartone animato, e si temono silenzi imbarazzanti e deglutizioni di saliva che indicano che non ci si sente a proprio agio.
Ieri io stavo stirando persa nel mio mondo. Tu sei tornato dalla Francia e mi hai chiamato. Il mio cuore ha fatto un balzo, fra lo stupito e il rassicurato. Ho riconosciuto il tuo accento francese, leggerissimo, mentre parli in inglese. Mi hai raccontato brevemente il tuo weekend, io il mio. Abbiamo riso, abbiamo scherzato. E poi, proprio prima di salutarmi, mi hai detto: "si, questa é un po' come la ragazza che si siede in fondo alla classe al liceo, che nessuno considera, perché non é carina". E io ti ho risposto ridendo di fare attenzione, perché io ero una di quelle. La nostra risata ha chiuso la telefonata e io sono tornata a stirare. E il mio cuore non ha smesso di battere fino a quando, stanco, ha chiuso gli occhi.

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