giovedì 13 dicembre 2012

Scene di casa, a tarda notte

E' tardi. Sono nella nostra cucina e sto lavando una tonnellata di piatti. Tu arrivi e ti avvicini. E inizi:
Posso farti una confessione?
Si, prego.
Ti ricordi quando sei andata a Bruxelles l'ultima volta?
Si.
Beh, io quel weekend ero solo e ho portato una ragazza qui.
... (oddio, dove guardo per non fargli vedere che ci sono rimasta male?)
Eh, insomma, a me non me ne frega niente di quella tipa e il giorno dopo l'ho mandata via in fretta e furia.
...siiiii...(applauso mio mentale nei suoi confronti)
E lei ora mi continua a scrivere, telefonare, fare inviti.
E tu la non vuoi piú vedere?
Nooo, assolutamente no.
Ok, ho capito, il solito so-called love londinese.
Mmm. Ma senti, tu sei uscita con dei tipi qui. Hai mai immaginato un futuro con loro?
(Chiudo l'acqua, abbandono i piatti e lo guardo) No. Con quelli non potevo neanche arrivare al mattino dopo. 
Veramente???
Ma se sei stato tu il primo a dirmelo quando li hai incontrati?
(Ride). E allora siamo messi male.
Eh si che lo siamo.
E cosa facciamo?
Ci mettiamo insieme io e te (sorriso). 
Ok, ma questo weekend viene mio fratello. Possiamo iniziare lunedí? (altro sorriso)
Certo, anche martedí. Purché non sia ancora una volta un so-called love londinese.
No no, con quelli io ho chiuso.
Anche io spero!
E col sorriso sulla bocca se ne va, ridacchiando sotto i baffi. Io torno alla mia tonnellata di piatti e rido per questo rapporto cosi' anticonvenzionale, scanzonato e assolutamente necessario. Si, necessario per ironizzare su questa vita che ogni giorno ce ne riserva una.




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